Di cosa terreste conto in un eventuale Torneo dei Match?
- Ankie
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Di cosa terreste conto in un eventuale Torneo dei Match?
Nel Torneo del Pro-Wrestling uno dei temi caldi è stato "a quali aspetti dare maggiore importanza".
In un Torneo dei Match invece, in base a cosa fareste prevalere un match su un altro?
A quali parametri dareste più peso?
In un Torneo dei Match invece, in base a cosa fareste prevalere un match su un altro?
A quali parametri dareste più peso?
Re: Di cosa terreste conto in un eventuale Torneo dei Match?
stelle meltzer
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- Ankie
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Re: Di cosa terreste conto in un eventuale Torneo dei Match?
Quindi faresti il vincere il pareggio da 60 minuti tra Kobashi/Misawa e Taue/Kawada del 24/1/95Show No Mercy ha scritto:stelle meltzer
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- Karl Gotch
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Re: Di cosa terreste conto in un eventuale Torneo dei Match?
Essenzialmente se si tolgono i parametri inutili, tutti quelli che restano si possono ridurre in Storytelling e Psychology (a parte l'atmosfera, ma quella la consideriamo un'abilità del pubblico e risolviamo subito il problema)
Cerco di dare la mia idea di storytelling e psychology, prendendo come base un post nel Torneo di (mi pare) LowRyder in cui lo storytelling veniva definito come il tipo di storia narrata (che quindi va oltre il semplice contesto sportivo) e la psychology come il modo di narrare questa storia in un match di pro-wrestling
Partiamo dal fatto che qualsiasi match racconta una storia, come qualsiasi film ha una trama (o al massimo possono avere un insieme di micro-storie e micro-trame): uno spotfest o un semi-squash possono risultare grandissimi match, così come un match che racconta una storia complessa può venire su pessimo. Tutto sta nella bellezza della storia narrata, non nella sua complessità
Faccio esempi pratici, il Jumbo/Misawa 9/1/90 è uno dei massimi esempi di storytelling, e basta guardarsi pochi match della storyline per capire tutto (ma si può anche apprezzare senza aver visto nulla prima). Quando Jumbo esplode e comincia a tirare schiaffi a Misawa, lo porta fuori dal ring, gli tira una sediata ecc. ecc. questo è storytelling purissimo, perché la storia va ben oltre il contesto sportivo e si allaccia al loro feud dallo schema leggenda vs nuova star; quindi aumenta di molto il valore del match, anche se abbassa il workrate e apparantemente rende l'azione a senso unico. Un altro esempio di valore potrebbe essere Villano V che strappa di dosso la maschera a Blue Panther e Panther che fa la stessa cosa a Villano nel secondo fall: entrambi sanno che facendo così perdono la caida per squalifica, ma è appunto per la rabbia e la voglia di rivalsa che sono il fulcro della narrazione
Un esempio di psicologia eccezionale invece è nel Misawa-Kobashi/Kawada-Taue 6/9/95, anche se qui la storia è forse più complessa e ci sono rimandi a match passati. Quando Kobashi copre il corpo di Misawa, per proteggerlo dagli attacchi dei due avversari cattivi, la storia è tutta sul piano del match, perché porta a favorire (in questo caso a proteggere) uno dei contendenti. In generale qualsiasi azione che avvantaggia se stessi/il tag team partner si può considerare psychology. Ovviamente anche qui la qualità della psicologia si vede dall'ingegnosità della mosse, infatti i migliori in questa abilità li considero quelli più abili nella lotta pura, quindi i vari Thesz, Gotch, Billy Robinson... che però in quest'ottica non definirei mai come grandi storyteller. Di contro gente come Undertaker si può considerare abile nello storytelling ma carente in psicologia
In sostanza quindi i match migliori sono quelli con il miglior compresso storytelling/psychology. Un match basato tutto su storytelling può risultare noioso alla lunga, e uno basato solo sulla psicologia diventa praticamente un incontro prevalentemente sportivo (che a me piacciono, ma non li considero i migliori del pro-wrestling come invece alcuni fanno con quelli fatti di solo storytelling)
Cerco di dare la mia idea di storytelling e psychology, prendendo come base un post nel Torneo di (mi pare) LowRyder in cui lo storytelling veniva definito come il tipo di storia narrata (che quindi va oltre il semplice contesto sportivo) e la psychology come il modo di narrare questa storia in un match di pro-wrestling
Partiamo dal fatto che qualsiasi match racconta una storia, come qualsiasi film ha una trama (o al massimo possono avere un insieme di micro-storie e micro-trame): uno spotfest o un semi-squash possono risultare grandissimi match, così come un match che racconta una storia complessa può venire su pessimo. Tutto sta nella bellezza della storia narrata, non nella sua complessità
Faccio esempi pratici, il Jumbo/Misawa 9/1/90 è uno dei massimi esempi di storytelling, e basta guardarsi pochi match della storyline per capire tutto (ma si può anche apprezzare senza aver visto nulla prima). Quando Jumbo esplode e comincia a tirare schiaffi a Misawa, lo porta fuori dal ring, gli tira una sediata ecc. ecc. questo è storytelling purissimo, perché la storia va ben oltre il contesto sportivo e si allaccia al loro feud dallo schema leggenda vs nuova star; quindi aumenta di molto il valore del match, anche se abbassa il workrate e apparantemente rende l'azione a senso unico. Un altro esempio di valore potrebbe essere Villano V che strappa di dosso la maschera a Blue Panther e Panther che fa la stessa cosa a Villano nel secondo fall: entrambi sanno che facendo così perdono la caida per squalifica, ma è appunto per la rabbia e la voglia di rivalsa che sono il fulcro della narrazione
Un esempio di psicologia eccezionale invece è nel Misawa-Kobashi/Kawada-Taue 6/9/95, anche se qui la storia è forse più complessa e ci sono rimandi a match passati. Quando Kobashi copre il corpo di Misawa, per proteggerlo dagli attacchi dei due avversari cattivi, la storia è tutta sul piano del match, perché porta a favorire (in questo caso a proteggere) uno dei contendenti. In generale qualsiasi azione che avvantaggia se stessi/il tag team partner si può considerare psychology. Ovviamente anche qui la qualità della psicologia si vede dall'ingegnosità della mosse, infatti i migliori in questa abilità li considero quelli più abili nella lotta pura, quindi i vari Thesz, Gotch, Billy Robinson... che però in quest'ottica non definirei mai come grandi storyteller. Di contro gente come Undertaker si può considerare abile nello storytelling ma carente in psicologia
In sostanza quindi i match migliori sono quelli con il miglior compresso storytelling/psychology. Un match basato tutto su storytelling può risultare noioso alla lunga, e uno basato solo sulla psicologia diventa praticamente un incontro prevalentemente sportivo (che a me piacciono, ma non li considero i migliori del pro-wrestling come invece alcuni fanno con quelli fatti di solo storytelling)
- Ankie
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Re: Di cosa terreste conto in un eventuale Torneo dei Match?
No Karl, era in Organizzazione
LowRyder ha scritto:@Karl: Io sono ancora piuttosto convinto che sia relativamente più assurdo far coincidere build-up e atmosfera, visto che il primo è un parto più del writing team che del pubblico (e viceversa la seconda). Sui wrestler, non vedo manco perché citarli, confondono pure psicologia e selling o ne parlano spesso come di due entità distinte e separate, quando la seconda è grossomodo solo una componente della prima.
Sul resto, la risposta sensata è la stessa di otto anni fa. Lo storytelling è il “che tipo di storia vuoi narrare”, la psicologia è “come la narri nel contesto atletico del match”. Più o meno la differenza che sussiste, in una realtà più corale, tra sceneggiatura e recitazione delle singole componenti attoriali nel film.
Storytelling = Michaels che dice “I love you, I’m sorry” a Flair. Si riallaccia narrativamente al feud, al vecchio cane con la rabbia che Michaels deve abbattere. Michaels o sente pietà o perde per sempre la maschera di boia.
Psychology = Hart che non si dimentica mai tutto quello che è successo nel match, che quindi ti mostra il lavoro su ogni arto per venderti lo sfinimento derivante dall’incontro e così via. A un livello più raffinato, Hart che non si dimentica mai quelle che sono le caratteristiche fisiche del suo avversario e si regola di conseguenza (questo è un di più e non applicabile a tutti, diciamo che potrebbe valere se il wrestler va venduto come un abile stratega, ma è elemento spesso inamovibile nelle economie dei grandi match). Sarebbe il wrestler che si comporta in maniera (accettabilmente) sensata da un punto di vista offensivo e difensivo, con la prima che viene perdonata più della seconda. Se non vendi bene la mossa, o vendi male il prosieguo, distruggi il flusso della narrazione.
Va da sé che possono spesso coincidere nei singoli atti: penso a uno dei momenti di Quarto Pot… di Austin/Hart (quello che, tra le varie cose, lo eleva a caposaldo della disciplina, seppur lì sia la storia a farla da padrone). Austin gronda sangue, si è preso talmente tante legnate da non ricordarsi più dov’è o cosa stia succedendo. Austin è seduto in maniera scomposta, ancora seduto tende il braccio e prova istintivamente – che poi istintivamente non è - ad afferrare una corda, ma è così stordito che la sfiora appena e finisce di nuovo a terra. Il tutto è semi-impercettibile e scorre nella narrazione con una naturalezza impressionante. I più, rivedendo il match, manco se ne accorgono. Comunque, storytelling e psychology insieme: Austin, giovane leone, sta portando il corpo oltre il limite. Il corpo cede perché Hart lo ha demolito pezzo per pezzo. E si capisce solo con due dita che sfiorano una corda. Non è comunque questa eresia accorparli (o includerli in un solo parametro che mi rappresenti l'azione in ring), in generale scomporre così tanto l'azione in-ring mi sembra forzato e non è che dia necessariamente percezione.
- Ankie
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Re: Di cosa terreste conto in un eventuale Torneo dei Match?
Questo Topic è come il caffè decaffeinato.
La discussione che si farebbe all'interno del Torneo dei Match, senza il Torneo dei Match.
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Re: Di cosa terreste conto in un eventuale Torneo dei Match?
il risultato è ovviamente inutile nel computo.Ankie ha scritto:
Quindi faresti il vincere il pareggio da 60 minuti tra Kobashi/Misawa e Taue/Kawada del 24/1/95
- Karl Gotch
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Re: Di cosa terreste conto in un eventuale Torneo dei Match?
Vero, mi pareva strano che lì si fosse parlato di wrestling in tempi recentiAnkie ha scritto:No Karl, era in Organizzazione
Ankie ha scritto:
Quindi faresti il vincere il pareggio da 60 minuti tra Kobashi/Misawa e Taue/Kawada del 24/1/95
Anche perché quei match non esistonoShow No Mercy ha scritto:
il risultato è ovviamente inutile nel computo.
- gigietto79
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Re: Di cosa terreste conto in un eventuale Torneo dei Match?
per prima cosa terrei conto del fatto che nessuno avrà il tempo di guardarsi tutti i match che non ha visto
per seconda che pochi avranno voglia di riguardarsi i match che hanno visto ma che non conoscono a memoria
quindi tutti voteranno a simpatia, io per primo
per seconda che pochi avranno voglia di riguardarsi i match che hanno visto ma che non conoscono a memoria
quindi tutti voteranno a simpatia, io per primo
- Ankie
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Re: Di cosa terreste conto in un eventuale Torneo dei Match?
Questo topic è puramente teorico.gigietto79 ha scritto:per prima cosa terrei conto del fatto che nessuno avrà il tempo di guardarsi tutti i match che non ha visto
per seconda che pochi avranno voglia di riguardarsi i match che hanno visto ma che non conoscono a memoria
quindi tutti voteranno a simpatia, io per primo
All'inizio avrei dovuto dire "Ammesso che tutti conoscano a menadito tutti i Match".
Re: Di cosa terreste conto in un eventuale Torneo dei Match?
Karl Gotch ha scritto:
Vero, mi pareva strano che lì si fosse parlato di wrestling in tempi recenti
Anche perché quei match non esistono
Re: Di cosa terreste conto in un eventuale Torneo dei Match?
Storytelling.
Il tipo di storia raccontata. Ce ne possono essere di vari tipi: banalmente il face vs l'heel con tutte le sue sfumature (con il face e l'heel che possono essere più o meno "forti"), il face contro il face dove si rispettano, l'underdog contro l'heel o contro il monster heel (tipo Zayn vs. Strowman), ecc. Stessa cosa anche per i tag team. In pratica riguarda l'ossatura del match, i punti cardine.
Poi può prendere spunto anche da elementi della storyline che c'è alle spalle (se essa è presente) o dalla storia dei wrestler coinvolti. Ma può anche non esserci nessuna storyline, che il match ha comunque storytelling (infatti mica tutti i match hanno una storia alle spalle).
Vabbè, lo storytelling è tipo tutto quello che riguarda il raccontare la storia.
L'underdog che subisce e alla fine riesce a vincere è un buono storytelling. L'underdog che domina non è buon storytelling. Il face che domina e l'heel che fa il comeback non è un buon storytelling. L'heel scorretto (e "debole") che vince pulito senza scorrettezze o interferenze potrebbe non essere un buono storytelling. Ecc ecc.
Psychology.
Sì, in pratica come viene raccontata la storia. Sì può dividere in vari punti:
- la strategia utilizzata dai wrestler. Che ne so, far male a determinati punti dell'avversario per poi finire con la mossa finale o con una sottomissione. Ma non solo, per esempio un'heel scorretto avrà come strategia quella di sfruttare a proprio vantaggio appunto le scorrettezze. Far qualcosa mentre l'arbitro non vede, usare oggetti proibiti, sfruttare interferenze a proprio favore, ecc.
- sfruttare i propri punti di forza: Rey Mysterio userà l'agilità, Big Show la forza. Ognuno sfrutta al meglio le proprie caratteristiche intrinseche.
- sfruttare i punti di debolezza dell'avversario e mascherare i propri.
- interpretare sul ring il proprio personaggio: per es. Ambrose ha abbastanza psychology perchè, visto che il personaggio che interpreta è pazzo, si comporta anche sul ring da pazzo.
- rendere reale e sensato il match. Fare in modo che l'incontro sia più vero o verosimile possibile nelle sue dinamiche. Cercare di rendere sensate le mosse e le sequenze che si fanno, che siano in qualche modo logiche e collegate. E poi anche vendere il dolore, la sofferenza, come se fosse un incontro vero, appunto. Alcune volte i wrestler si "dimenticano" tutto quello che è successo prima, quella è poca psicologia.
- la psicologia comunque si può anche vedere nel modo in cui riesci a coinvolgere e catturare il pubblico, quanto lo tieni incollato a vedere, appunto facendogli credere che quello che vede sia vero e non una roba finta, per così dire. O anche, per esempio, fare le cose giuste nei momenti di massima tensione, in modo da giocare positivamente con il pubblico.
Il tipo di storia raccontata. Ce ne possono essere di vari tipi: banalmente il face vs l'heel con tutte le sue sfumature (con il face e l'heel che possono essere più o meno "forti"), il face contro il face dove si rispettano, l'underdog contro l'heel o contro il monster heel (tipo Zayn vs. Strowman), ecc. Stessa cosa anche per i tag team. In pratica riguarda l'ossatura del match, i punti cardine.
Poi può prendere spunto anche da elementi della storyline che c'è alle spalle (se essa è presente) o dalla storia dei wrestler coinvolti. Ma può anche non esserci nessuna storyline, che il match ha comunque storytelling (infatti mica tutti i match hanno una storia alle spalle).
Vabbè, lo storytelling è tipo tutto quello che riguarda il raccontare la storia.
L'underdog che subisce e alla fine riesce a vincere è un buono storytelling. L'underdog che domina non è buon storytelling. Il face che domina e l'heel che fa il comeback non è un buon storytelling. L'heel scorretto (e "debole") che vince pulito senza scorrettezze o interferenze potrebbe non essere un buono storytelling. Ecc ecc.
Psychology.
Sì, in pratica come viene raccontata la storia. Sì può dividere in vari punti:
- la strategia utilizzata dai wrestler. Che ne so, far male a determinati punti dell'avversario per poi finire con la mossa finale o con una sottomissione. Ma non solo, per esempio un'heel scorretto avrà come strategia quella di sfruttare a proprio vantaggio appunto le scorrettezze. Far qualcosa mentre l'arbitro non vede, usare oggetti proibiti, sfruttare interferenze a proprio favore, ecc.
- sfruttare i propri punti di forza: Rey Mysterio userà l'agilità, Big Show la forza. Ognuno sfrutta al meglio le proprie caratteristiche intrinseche.
- sfruttare i punti di debolezza dell'avversario e mascherare i propri.
- interpretare sul ring il proprio personaggio: per es. Ambrose ha abbastanza psychology perchè, visto che il personaggio che interpreta è pazzo, si comporta anche sul ring da pazzo.
- rendere reale e sensato il match. Fare in modo che l'incontro sia più vero o verosimile possibile nelle sue dinamiche. Cercare di rendere sensate le mosse e le sequenze che si fanno, che siano in qualche modo logiche e collegate. E poi anche vendere il dolore, la sofferenza, come se fosse un incontro vero, appunto. Alcune volte i wrestler si "dimenticano" tutto quello che è successo prima, quella è poca psicologia.
- la psicologia comunque si può anche vedere nel modo in cui riesci a coinvolgere e catturare il pubblico, quanto lo tieni incollato a vedere, appunto facendogli credere che quello che vede sia vero e non una roba finta, per così dire. O anche, per esempio, fare le cose giuste nei momenti di massima tensione, in modo da giocare positivamente con il pubblico.
Re: Di cosa terreste conto in un eventuale Torneo dei Match?
Storytelling e psicologia in primis (già ben descritti da voi) e a seguire - ma comunque da tenere in considerazione - gli aspetti più tecnico/atletici come la chimica tra i due lottatori, qualità tecnica di un'eventuale impostazione specifica (se è una brawlerata va valutata come tale), pulizia nelle mosse e presenza di spot/reversal degni di nota.
Anche l'importanza e l'atmosfera andrebbero valutate ma non con pari peso di quanto accade nel ring (contrariamente a quanto avveniva nei tornei fatti anni a dietro), perché in tal caso un Hogan vs. Andrè sarebbe meglio di uno Styles vs. Joe vs. Daniels o altro e diciamo pure che non sta né in cielo né in terra.
Anche l'importanza e l'atmosfera andrebbero valutate ma non con pari peso di quanto accade nel ring (contrariamente a quanto avveniva nei tornei fatti anni a dietro), perché in tal caso un Hogan vs. Andrè sarebbe meglio di uno Styles vs. Joe vs. Daniels o altro e diciamo pure che non sta né in cielo né in terra.
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Re: Di cosa terreste conto in un eventuale Torneo dei Match?
l apprezzabilità generale è un parametro. La storia, il contesto, la risposta del pubblico, l atmosfera, le sequenze, il finale; tutto concorre. Personalmente vado in una seconda visione a togliere voti al contesto, considero come valutazione generale un match a stipulazione meno performante di un match secco.
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Re: Di cosa terreste conto in un eventuale Torneo dei Match?
Secondo me ne bastan solo 4:
Livello del lottato
Storia raccontata durante il match
Atmosfera durante il match
Come si é arrivati al match
Livello del lottato
Storia raccontata durante il match
Atmosfera durante il match
Come si é arrivati al match