Ciao gente, vi leggo da un po' e ho deciso di debuttare sul forum con una riflessione legate al movimento texano.
Storicamente dal Texas sono arrivati grandi wrestler del passato più o meno recente. Non solo la famiglia Von Erich (forse i più celebri), ma anche gente come Shawn Michales, Booker T (e il fratello, sia chiaro), Undertaker, JBL (a me è mai piaciuto, ma è stato campione della WWE) e altri che non mi vengono mente. Ora, però, sembra che la scena texana non riesca più a produrre wrestler di livello per la scena mainstream, o è solo una mia impressione?
Se non erro, fino ai primi anni Novanta era attiva una federazione statale, la World Class Championship Wrestling, che evidentemente aveva ottimi allenatori. Grazie per tutte le future riflessioni.
Bhè, c'è un motivo storico dietro a questo.
Il Texas nell'era regionale aveva tre uffici: Dallas, Houston e Amarillo. Tutti e tre ben in salute e ognuno con le sue caratteristiche, essendo il Texas un territorio enorme avere tre uffici nella stessa regione non comportava una guerra diretta.
Il primo a cadere fu Amarillo, il territorio storico dei Funk, prima del padre Dory Sr. e poi i due figli Dory Jr. e Terry.
Poi cade Dallas, dopo essersi basata soprattutto su Fritz Von Erich negli anni '80 il passaggio di consegne ideale ai figli, quindi la nascita della WCCW, che con la moria dei figli e la morte di fatto del concetto dietro va a chiudere a fine anni '80.
Houston era un territorio particolare, nel senso che giocava molto sui grandi accordi con più enti, quando poi Boesch decide di allearsi alla WWF a inizio anni '80 venendo di fatto costretto a chiudere finisce anche questos torico territorio, i pessimi rapporti con la WWF sono il motivo per cui nella library non ci sono i diritti di un territorio potente come quello di Houston.
Dopo la caduta delle tre grandi ci prova all'inizio la USWA di Jarrett & Lawler a prenderne il posto, c'era la USWA Dallas e la USWA Memphis, ma il progetto tracolla poco dopo.
L'ultima grande regione, da cui giungono molti dei nomi che hai citato come Booker T o JBL è la GWF, che per alcuni anni andando anche su ESPN porta dei buoni introiti.
Con la crisi del prodotto wrestling anche questa realtà viene chiusa nel '95, periodo che storicamente fa fuori la maggior parte dei territori dell'epoca, vedi la SMW di Cornette o la grossa crisi dell'USWA che di lì a poco diventa prima alleata e poi succursale della WWF.
Da allora ci sono alcune indy minori, ma essendo il Texas un territorio lontano da tutte le realtà importanti della scena indipendente, ed essendo tutti i grossi nomi residenti sulla East Coast non c'è una vera esplosione. Ricordo chessò la NWA Lone-Star che ha difeso uno dei titoli più vecchi ancora attivi fino a pochi anni fa e ora unificato a non ricordo cosa, quello che era l'NWA Texas Heavyweight title attivo dagli anni '30.
A parte qualcosina che ha una maggiore esposizione perchè gestita da un ex-WWE, vedi la TWA da cui arrivano Bryan o Kendrick, oppure la Reality Of Wrestling di Booker T c'è poco materiale umano valido.
La situazione è abbastanza low profile al momento.
Il periodo in cui Lance Hoyt era campione NWA del Texas (poco prima che diventasse gaijin) registrava promo nei bar e lottava in ring allestiti nei parcheggi dei supermercati o giù di lì.
Anche adesso ci sono delle piccole promotion che portano in Texas i luchadores del nord del Messico, o a volte anche nomi più mainstream come Pentagon, Fenix, Flamita e Cibernetico, ma si ritrovano anche loro ad allestire in piccole location o nei centri commerciali.
Anche a El Paso c'è un piccolo giro che fa riferimento a Cassandro, in cui in passato ne facevano parte anche l'attuale Sin Cara e Magno. Oltre ovviamente ai wrestlers di Ciudad Juárez, con cui El Paso confina.
Tutta piccola roba.
Comunque la forza della WCCW dei tempi d'oro non erano gli allenatori (buona parte dei grossi nomi non erano nemmeno texani, e a volte pure stranieri come Kabuki o Chris Adams), ma il prodotto televisivo veramente all'avanguardia per i tempi, con un'esposizione che faceva gola a molti. Andrebbe anche ricordata l'abilità di Gary Hart come booker, ma era una macchina che funzionava bene ovunque, dal commento di Bill Mercer alla regia di Mickey Grant.
