VENTUNESIMA GIORNATA
Domenica 14 febbraio 1999, ore 15:
BARI - VICENZA 0-0
Spoiler:
Termina 0-0 la poco entusiasmante partita tra Bari e Vicenza.
I pugliesi non riescono a riprendersi dalla mancanza di stimoli che sembrano avvertire dall'inizio del girone di ritorno, questo pareggio dopo tre sconfitte avrebbe potuto benissimo essere un altro zero.
E sì perchè il Vicenza gioca meglio, e nonostante tutto il secondo tempo in dieci avrebbe meritato i tre punti che però non sono arrivati.
Prima frazione da sbadigli, con l'unico sussulto dovuto al rosso a Marco Aurelio per intervento da dietro su Zambrotta.
Il vantaggio per i biancorossi è evidente, il copione del secondo tempo sembra scritto, e invece no. Nonostante i più offensivi ingressi di Guerrero e Osmanovski, il Bari continua a vivacchiare senza mai affondare.
Come detto i veneti meriterebbero la vittoria, almeno per tre motivi. Il primo è il dubbio gol annullato a Dicara per spinta sull'avversario, il secondo la gran parata di Mancini sul colpo di testa di Otero e il terzo è la traversa colta da Schenardi con una gran botta.
Niente da fare, il Vicenza se non altro và a più uno da Salernitana e Piacenza, mentre il Bari continua a galleggiare a metà classifica.
Dal minuto 6:40.
I pugliesi non riescono a riprendersi dalla mancanza di stimoli che sembrano avvertire dall'inizio del girone di ritorno, questo pareggio dopo tre sconfitte avrebbe potuto benissimo essere un altro zero.
E sì perchè il Vicenza gioca meglio, e nonostante tutto il secondo tempo in dieci avrebbe meritato i tre punti che però non sono arrivati.
Prima frazione da sbadigli, con l'unico sussulto dovuto al rosso a Marco Aurelio per intervento da dietro su Zambrotta.
Il vantaggio per i biancorossi è evidente, il copione del secondo tempo sembra scritto, e invece no. Nonostante i più offensivi ingressi di Guerrero e Osmanovski, il Bari continua a vivacchiare senza mai affondare.
Come detto i veneti meriterebbero la vittoria, almeno per tre motivi. Il primo è il dubbio gol annullato a Dicara per spinta sull'avversario, il secondo la gran parata di Mancini sul colpo di testa di Otero e il terzo è la traversa colta da Schenardi con una gran botta.
Niente da fare, il Vicenza se non altro và a più uno da Salernitana e Piacenza, mentre il Bari continua a galleggiare a metà classifica.
Dal minuto 6:40.
Spoiler:
Basta un pareggio contro il Cagliari alla Lazio per arrivare in testa alla classifica.
Biancocelesti quasi mai deludenti come oggi, che si tengono stretto un punto ben poco meritato.
Decisamente bene i rossoblu, che in casa mettono in difficoltà tutti e anche stavolta lo hanno dimostrato, non trovando però la rete decisiva.
Come detto, la Lazio si vede pochissimo. Giornata di scarsa vena per Vieri e Salas, con Conceicao che trova in un tiro dal limite dell'area l'unica buona occasione. Poco cambierà con gli innesti di Nedved e Lombardo nel secondo tempo.
Meglio il Cagliari, con Muzzi che tiene in apprensione tutta la difesa capitolina coi suoi movimenti e i compagni a creare le chances migliori.
Ci prova O'Neill da punizione e finisce fuori di poco, anche Vasari scarica una discreta botta ma Marchegiani mette in calcio d'angolo.
L'episodio contestatissimo avviene quando il numero uno laziale travolge in area Muzzi, e l'arbitro Trentalange non concede un rigore nettissimo.
Avrebbe potuto cambiare la partita, ma così non è: finisce 0-0 col Cagliari agguantato dal Perugia e la Lazio che interrompe la striscia, ma si prende la testa con la Fiorentina.
Dal minuto 30:30.
Biancocelesti quasi mai deludenti come oggi, che si tengono stretto un punto ben poco meritato.
Decisamente bene i rossoblu, che in casa mettono in difficoltà tutti e anche stavolta lo hanno dimostrato, non trovando però la rete decisiva.
Come detto, la Lazio si vede pochissimo. Giornata di scarsa vena per Vieri e Salas, con Conceicao che trova in un tiro dal limite dell'area l'unica buona occasione. Poco cambierà con gli innesti di Nedved e Lombardo nel secondo tempo.
Meglio il Cagliari, con Muzzi che tiene in apprensione tutta la difesa capitolina coi suoi movimenti e i compagni a creare le chances migliori.
Ci prova O'Neill da punizione e finisce fuori di poco, anche Vasari scarica una discreta botta ma Marchegiani mette in calcio d'angolo.
L'episodio contestatissimo avviene quando il numero uno laziale travolge in area Muzzi, e l'arbitro Trentalange non concede un rigore nettissimo.
Avrebbe potuto cambiare la partita, ma così non è: finisce 0-0 col Cagliari agguantato dal Perugia e la Lazio che interrompe la striscia, ma si prende la testa con la Fiorentina.
Dal minuto 30:30.
32' Cerbone, 34' Di Vaio, 68' Di Vaio, 83' Di Vaio, 93' Bonomi rig.
Spoiler:
Nel primo vero scontro-salvezza del campionato la Salernitana passa a Empoli.
Grande gioia per i campani, alla prima vittoria in trasferta sia nel torneo sia in Serie A, certificata grazie a un monumentale Marco Di Vaio.
Francamente imbarazzante l'Empoli, che con errori su errori ha concesso occasioni a raffica agli avversari, che ne hanno approfittato.
Gli azzurri erano passati avanti con un colpo di testa di Cerbone su punizione dopo un inizio molto bloccato, ma sono stati raggiunti subito dopo con un rasoterra di Di Vaio dopo un liscio di Bisoli.
L'assenza di Baldini si sente, la difesa empolese non è coordinata e lascia praterie agli avversari, col buon Di Vaio che oltre alla tripletta fallisce almeno altre tre grosse occasioni.
Emblematico la dormita di Fusco, che consente all'attaccante romano di siglare, dopo tanto penare, il raddoppio. Dubbia invece la posizione di fuorigioco sul terzo gol, ma la rete porta definitivamente i tre punti sulla strada di Salerno.
La reazione degli empolesi è tutta in una punizione poco entusiasmante di Bisoli, e in un rigore nel finale realizzato dal subentrato Bonomi.
Non basta: i toscani sono ultimi, la massima serie sembra andata, e Mauro Sandreani verrà anche esonerato nel post-partita. Al suo posto si siederà Corrado Orrico.
Punti importanti invece per Rossi, con i granata che superano la Samp e agguantano il Piacenza.
Dal minuto 13:30.
Grande gioia per i campani, alla prima vittoria in trasferta sia nel torneo sia in Serie A, certificata grazie a un monumentale Marco Di Vaio.
Francamente imbarazzante l'Empoli, che con errori su errori ha concesso occasioni a raffica agli avversari, che ne hanno approfittato.
Gli azzurri erano passati avanti con un colpo di testa di Cerbone su punizione dopo un inizio molto bloccato, ma sono stati raggiunti subito dopo con un rasoterra di Di Vaio dopo un liscio di Bisoli.
L'assenza di Baldini si sente, la difesa empolese non è coordinata e lascia praterie agli avversari, col buon Di Vaio che oltre alla tripletta fallisce almeno altre tre grosse occasioni.
Emblematico la dormita di Fusco, che consente all'attaccante romano di siglare, dopo tanto penare, il raddoppio. Dubbia invece la posizione di fuorigioco sul terzo gol, ma la rete porta definitivamente i tre punti sulla strada di Salerno.
La reazione degli empolesi è tutta in una punizione poco entusiasmante di Bisoli, e in un rigore nel finale realizzato dal subentrato Bonomi.
Non basta: i toscani sono ultimi, la massima serie sembra andata, e Mauro Sandreani verrà anche esonerato nel post-partita. Al suo posto si siederà Corrado Orrico.
Punti importanti invece per Rossi, con i granata che superano la Samp e agguantano il Piacenza.
Dal minuto 13:30.
39' Guglielminpietro, 53' Ganz, 70' Tuta.
Spoiler:
Non un grande Milan quello che batte il Venezia, ma una vittoria davvero importante.
Rossoneri in giornata poco ispirata, che ottengono il massimo risultato con il minimo sforzo, sognando il tricolore grazie ai risultati dagli altri campi.
Il Venezia che tanto bene aveva fatto fino ad ora delude le attese, e non riesce a recuperare il punteggio.
Bierhoff tiene in apprensione la difesa avversaria nel primo tempo, il terribile duo di Novellino non si vede, e Guly piazza la zampata del vantaggio in occasione di un calcio d'angolo.
Ganz torna titolare, e torna anche al gol dopo più di tre mesi, quando di testa incorna un gran traversone e buca Taibi per la rete che decide il match.
Si limita a controllare il Milan, e i veneti iniziano ad uscire: Tuta subentra a Recoba, e di testa và a schiacciare per il 2-1 a venti minuti dalla fine che dà speranza.
Maniero ha anche due grandi occasioni ma non le sfrutta, mentre l'espulsione di Bilica fa calare il sipario sulla fredda giornata di San Siro.
Sconfitta tutto sommato indolore per il Venezia, che colpo invece per i milanesi: sono ora secondi ad appena due punti dalla coppia Fiorentina-Lazio.
Dal minuto 10:00.
Rossoneri in giornata poco ispirata, che ottengono il massimo risultato con il minimo sforzo, sognando il tricolore grazie ai risultati dagli altri campi.
Il Venezia che tanto bene aveva fatto fino ad ora delude le attese, e non riesce a recuperare il punteggio.
Bierhoff tiene in apprensione la difesa avversaria nel primo tempo, il terribile duo di Novellino non si vede, e Guly piazza la zampata del vantaggio in occasione di un calcio d'angolo.
Ganz torna titolare, e torna anche al gol dopo più di tre mesi, quando di testa incorna un gran traversone e buca Taibi per la rete che decide il match.
Si limita a controllare il Milan, e i veneti iniziano ad uscire: Tuta subentra a Recoba, e di testa và a schiacciare per il 2-1 a venti minuti dalla fine che dà speranza.
Maniero ha anche due grandi occasioni ma non le sfrutta, mentre l'espulsione di Bilica fa calare il sipario sulla fredda giornata di San Siro.
Sconfitta tutto sommato indolore per il Venezia, che colpo invece per i milanesi: sono ora secondi ad appena due punti dalla coppia Fiorentina-Lazio.
Dal minuto 10:00.
19' Kaviedes, 81' Rapaic, 95' Djorkaeff rig.
Spoiler:
Colpo del Perugia, che batte l'Inter in casa.
Un successo meritato quello dei biancorossi, che all'esordio di Boskov in panchina mostrano buona qualità di gioco e giungono a una vittoria prestigiosa.
L'Inter senza Ronaldo, Baggio e Zamorano ha faticato sopratutto all'inizio, e poi non è riuscita a riprendersi. Un approcio più concentrato avrebbe permesso di evitare la settima sconfitta in campionato.
Primo tempo completamente a favore degli umbri, che sfiorano il gol con Nakata che calcia in porta ma si vede respinto da West il suo tiro sulla linea.
Il vantaggio arriva in ogni caso poco dopo, quando Kaviedes sfrutta un tocco in area per metterla sotto la traversa, realizzando il suo terzo gol con la maglia del Perugia.
I nerazzurri non ci sono, e per riprendersi devono aspettare un episodio. Esso avviene al decimo del secondo tempo, quando Olive viene espulso per somma di ammonizioni.
La squadra di Lucescu si riversa, ma esce fuori la bravura di Andrea Mazzantini, a cui il cambio d'aria ha fatto decisamente bene. L'ex secondo dell'Inter sfodera due miracolose parate su Djorkaeff e Simeone, tenendo i suoi davanti.
I compagni ringraziano, vanno vicini al raddoppio in contropiede, e poi lo centrano quando Rapaic si invola e beffa Pagliuca sul primo palo.
La rete chiude il match, inutile il calcio di rigore al novantacinquesimo che Djorkaeff realizza con un pallonetto: l'Inter perde una grossa occasione di avvicinarsi alla zona Champions, il Perugia aggancia invece il Cagliari.
Dal minuto 2:20.
Un successo meritato quello dei biancorossi, che all'esordio di Boskov in panchina mostrano buona qualità di gioco e giungono a una vittoria prestigiosa.
L'Inter senza Ronaldo, Baggio e Zamorano ha faticato sopratutto all'inizio, e poi non è riuscita a riprendersi. Un approcio più concentrato avrebbe permesso di evitare la settima sconfitta in campionato.
Primo tempo completamente a favore degli umbri, che sfiorano il gol con Nakata che calcia in porta ma si vede respinto da West il suo tiro sulla linea.
Il vantaggio arriva in ogni caso poco dopo, quando Kaviedes sfrutta un tocco in area per metterla sotto la traversa, realizzando il suo terzo gol con la maglia del Perugia.
I nerazzurri non ci sono, e per riprendersi devono aspettare un episodio. Esso avviene al decimo del secondo tempo, quando Olive viene espulso per somma di ammonizioni.
La squadra di Lucescu si riversa, ma esce fuori la bravura di Andrea Mazzantini, a cui il cambio d'aria ha fatto decisamente bene. L'ex secondo dell'Inter sfodera due miracolose parate su Djorkaeff e Simeone, tenendo i suoi davanti.
I compagni ringraziano, vanno vicini al raddoppio in contropiede, e poi lo centrano quando Rapaic si invola e beffa Pagliuca sul primo palo.
La rete chiude il match, inutile il calcio di rigore al novantacinquesimo che Djorkaeff realizza con un pallonetto: l'Inter perde una grossa occasione di avvicinarsi alla zona Champions, il Perugia aggancia invece il Cagliari.
Dal minuto 2:20.
45' aut. Manighetti, 95' Birindelli.
Spoiler:
Torna a vincere la Juve alla prima di Ancelotti, 2-0 sul Piacenza.
Esordio con vittoria per Carletto, con i bianconeri che meritano al Garilli e tornano a vincere in trasferta, cosa che non accadeva dalla prima giornata.
Male il Piacenza, che sembra davvero aver esaurito la spinta propulsiva che aveva a inizio campionato. Sono ancora zero i successi in questo nuovo anno.
Primo tempo dove sicuramente la Juventus è la squadra più pericolosa, con un diagonale di Esnaider fuori di un niente in apertura e la punizione di un ottimo Zidane che si stampa sul palo.
I biancorossi comunque possono recriminare, primo per un gol annullato per dubbio fuorigioco e poi per un netto rigore di Iuliano su Inzaghi non fischiato da Farina.
Sul finire della prima frazione arriva il gol: Mirkovic tenta un cross, e Manighetti devia nettamente con il ginocchio per lo 0-1.
La reazione piacentina nel secondo tempo non c'è, se si esclude una discreta punizione di Stroppa. Anche la Juve non affonda più di tanto, e si limita a controllare il punteggio.
A tempo ampiamente scaduto Birindelli, entrato da una manciata di minuti, approfitta di un varco nella difesa avversaria per segnare la seconda rete che rende più rotondo il risultato.
Buon inizio dunque per Ancelotti, con i bianconeri ora a trenta punti in graduatoria. Piacenza superato dal Vicenza e agganciato dalla Salernitana.
Dal minuto 21:20.
Esordio con vittoria per Carletto, con i bianconeri che meritano al Garilli e tornano a vincere in trasferta, cosa che non accadeva dalla prima giornata.
Male il Piacenza, che sembra davvero aver esaurito la spinta propulsiva che aveva a inizio campionato. Sono ancora zero i successi in questo nuovo anno.
Primo tempo dove sicuramente la Juventus è la squadra più pericolosa, con un diagonale di Esnaider fuori di un niente in apertura e la punizione di un ottimo Zidane che si stampa sul palo.
I biancorossi comunque possono recriminare, primo per un gol annullato per dubbio fuorigioco e poi per un netto rigore di Iuliano su Inzaghi non fischiato da Farina.
Sul finire della prima frazione arriva il gol: Mirkovic tenta un cross, e Manighetti devia nettamente con il ginocchio per lo 0-1.
La reazione piacentina nel secondo tempo non c'è, se si esclude una discreta punizione di Stroppa. Anche la Juve non affonda più di tanto, e si limita a controllare il punteggio.
A tempo ampiamente scaduto Birindelli, entrato da una manciata di minuti, approfitta di un varco nella difesa avversaria per segnare la seconda rete che rende più rotondo il risultato.
Buon inizio dunque per Ancelotti, con i bianconeri ora a trenta punti in graduatoria. Piacenza superato dal Vicenza e agganciato dalla Salernitana.
Dal minuto 21:20.
10' Fabio Junior, 15' Lassissi, 84' Paulo Sergio, 88' Paulo Sergio.
Spoiler:
Vince la Roma contro la Sampdoria all'Olimpico, ma con qualche difficoltà.
L'ambiente era incandescente allo stadio, con i tifosi che esponevano vibranti proteste per gli scarsi risultati da dicembre a questa parte. La Roma reagisce con tre punti sofferti, ottenendo la seconda vittoria nelle ultime nove.
Per i genovesi non si riesce proprio a intravedere la luce in fondo al tunnel, sono più di dieci le giornate in cui la Samp non vince e la classifica piange.
Nel primo tempo ci prova più di tutti Delvecchio, ma l'attaccante è troppo sprecone, e viene beccato dai fischi del pubblico deluso dalle sue recenti prestazioni.
La buona notizia è il primo gol italiano di Fabio Junior, che con un diagonale fa secco Ferron per l'1-0. Passano cinque minuti e Saliou Lassissi sfrutta una mischia in area per l'1-1.
Tutto da rifare, e si va al riposo con i fischi generali dei giallorossi non convinti della prestazione della squadra. Nel secondo tempo la Samp ci prova da fuori con Doriva, prima di cercare di prendere il punto.
I capitolini crescono, Fabio Junior ci prova, e la conclusione di Totti viene salvata sulla linea. Zeman compie il cambio del match: fuori Delvecchio e dentro Paulo Sergio.
Il brasiliano risolve la partita con una doppietta negli ultimi cinque minuti, prima sfruttando una sponda di Cafu e poi superando Ambrosio con gran classe.
Il numero sette toglie le castagne dal fuoco, e Zeman può tirare un sospiro di sollievo: la Roma sale a trentuno punti mantenendo la posizione, la Sampdoria è ora penultima.
Dal minuto 17:30.
L'ambiente era incandescente allo stadio, con i tifosi che esponevano vibranti proteste per gli scarsi risultati da dicembre a questa parte. La Roma reagisce con tre punti sofferti, ottenendo la seconda vittoria nelle ultime nove.
Per i genovesi non si riesce proprio a intravedere la luce in fondo al tunnel, sono più di dieci le giornate in cui la Samp non vince e la classifica piange.
Nel primo tempo ci prova più di tutti Delvecchio, ma l'attaccante è troppo sprecone, e viene beccato dai fischi del pubblico deluso dalle sue recenti prestazioni.
La buona notizia è il primo gol italiano di Fabio Junior, che con un diagonale fa secco Ferron per l'1-0. Passano cinque minuti e Saliou Lassissi sfrutta una mischia in area per l'1-1.
Tutto da rifare, e si va al riposo con i fischi generali dei giallorossi non convinti della prestazione della squadra. Nel secondo tempo la Samp ci prova da fuori con Doriva, prima di cercare di prendere il punto.
I capitolini crescono, Fabio Junior ci prova, e la conclusione di Totti viene salvata sulla linea. Zeman compie il cambio del match: fuori Delvecchio e dentro Paulo Sergio.
Il brasiliano risolve la partita con una doppietta negli ultimi cinque minuti, prima sfruttando una sponda di Cafu e poi superando Ambrosio con gran classe.
Il numero sette toglie le castagne dal fuoco, e Zeman può tirare un sospiro di sollievo: la Roma sale a trentuno punti mantenendo la posizione, la Sampdoria è ora penultima.
Dal minuto 17:30.
80' Sosa.
Spoiler:
La Fiorentina viene sconfitta dall'Udinese, e perde la leadership solitaria.
Gran periodo questo per i friulani, che vincono la terza partita di seguito esprimendo un gran calcio e inserendosi nella lotta per un posto in Europa.
Per i viola è la quinta sconfitta, l'aggancio della Lazio è arrivato, e ora c'è solo da aspettare che Batistuta ed Edmundo tornino presto.
Con l'argentino infortunato e il brasiliano al Carnevale sono Carmine Esposito e Luis Oliveira a sostituirli in attacco. Il primo tempo è divertentissimo, con occasioni da una parte e dall'altra.
Più che gli attaccanti è Rui Costa che guida l'offensiva dei viola, con Turci che para i velenosi tentativi da fuori del numero dieci.
I padroni di casa son ben più pericolosi, e Toldo è costretto a sfoderare tutto il suo valore: superlativo su un colpo di testa di Sosa, puntualissimo sempre su Sosa e su Locatelli, che conclude da distanza ravvicinata.
Nel secondo tempo Toldo continua a salvare i suoi, con un'altra superba parata su Amoroso, mentre i toscani si spengono sempre più.
Robbiati sostituisce Oliveira, e quando Turci para da zero metri un colpo di testa di Padalino sembra che la beffa sia dietro l'angolo.
E in effetti lo è. A dieci dalla fine Repka perde palla, uno-due tra Locatelli e Sosa con l'argentino che conclude proprio sotto la traversa. 1-0, la capolista è abbattua.
Nel finale espulso anche Cois, e la squadra di Trapattoni che con questa sconfitta viene agganciata in testa dalla Lazio e quasi raggiunta dal Milan. L'Udinese, con trentatre punti, è invece sempre più in alto.
Dal minuto 25:50.
Gran periodo questo per i friulani, che vincono la terza partita di seguito esprimendo un gran calcio e inserendosi nella lotta per un posto in Europa.
Per i viola è la quinta sconfitta, l'aggancio della Lazio è arrivato, e ora c'è solo da aspettare che Batistuta ed Edmundo tornino presto.
Con l'argentino infortunato e il brasiliano al Carnevale sono Carmine Esposito e Luis Oliveira a sostituirli in attacco. Il primo tempo è divertentissimo, con occasioni da una parte e dall'altra.
Più che gli attaccanti è Rui Costa che guida l'offensiva dei viola, con Turci che para i velenosi tentativi da fuori del numero dieci.
I padroni di casa son ben più pericolosi, e Toldo è costretto a sfoderare tutto il suo valore: superlativo su un colpo di testa di Sosa, puntualissimo sempre su Sosa e su Locatelli, che conclude da distanza ravvicinata.
Nel secondo tempo Toldo continua a salvare i suoi, con un'altra superba parata su Amoroso, mentre i toscani si spengono sempre più.
Robbiati sostituisce Oliveira, e quando Turci para da zero metri un colpo di testa di Padalino sembra che la beffa sia dietro l'angolo.
E in effetti lo è. A dieci dalla fine Repka perde palla, uno-due tra Locatelli e Sosa con l'argentino che conclude proprio sotto la traversa. 1-0, la capolista è abbattua.
Nel finale espulso anche Cois, e la squadra di Trapattoni che con questa sconfitta viene agganciata in testa dalla Lazio e quasi raggiunta dal Milan. L'Udinese, con trentatre punti, è invece sempre più in alto.
Dal minuto 25:50.
PARMA - BOLOGNA 1-1
23' Kolyvanov, 91' Stanic.
Spoiler:
Grande occasione persa dal Parma, che fa solo 1-1 col Bologna.
Si sfregano le mani i rossoblu, che hanno preso un punto su un campo difficilissimo giocando una partita accorta.
Tre pareggi e una vittoria nelle prime quattro: i gialloblu iniziano il girone di ritorno come quello di andata. Davvero sfortunata la squadra di Malesani però, visto che avrebbe meritato la vittoria.
E che l'avrebbe meritata si intravede già nei primi venti minuti, quando Antonioli si supera su Fuser e quando tre colpi di testa finiscono tutti fuori di poco o respinti.
La pressione parmense è molto alta, ma è il Bologna a pescare il jolly grazie a Kolyvanov, che raccoglie un cross dalla sinistra e fa secco Buffon su indecisione della difesa.
I gialloblu tentano di reagire immediatamente, ma Crespo coglie il palo da due passi e Antonioli è ancora super su una punizione di Veron.
Il secondo tempo segue lo stesso canovaccio del primo, con l'assalto degli emiliani e la difesa del Bologna. Rossoblu che sfiorano addirittura il raddoppio in contropiede, ma Marocchi calcia alto di poco.
Entra anche Balbo per Fuser, l'attacco è totale. Tutti gli sforzi vengono premiati al novantunesimo, quando Mario Stanic impatta di testa su grande punizione di Veron. Non esulta neanche il romeno, visto che l'1-1 non basta, ma questo è.
Si chiude tutto con l'espulsione di Veron, 1-1 col Bologna soddisfatto nonostante sia stato superato da Roma e Juventus, mentre il Parma perde un'occasione colossale, ed è ora a meno due dal Milan e a meno quattro dalla coppia di testa.
Dal minuto 34:50.
Si sfregano le mani i rossoblu, che hanno preso un punto su un campo difficilissimo giocando una partita accorta.
Tre pareggi e una vittoria nelle prime quattro: i gialloblu iniziano il girone di ritorno come quello di andata. Davvero sfortunata la squadra di Malesani però, visto che avrebbe meritato la vittoria.
E che l'avrebbe meritata si intravede già nei primi venti minuti, quando Antonioli si supera su Fuser e quando tre colpi di testa finiscono tutti fuori di poco o respinti.
La pressione parmense è molto alta, ma è il Bologna a pescare il jolly grazie a Kolyvanov, che raccoglie un cross dalla sinistra e fa secco Buffon su indecisione della difesa.
I gialloblu tentano di reagire immediatamente, ma Crespo coglie il palo da due passi e Antonioli è ancora super su una punizione di Veron.
Il secondo tempo segue lo stesso canovaccio del primo, con l'assalto degli emiliani e la difesa del Bologna. Rossoblu che sfiorano addirittura il raddoppio in contropiede, ma Marocchi calcia alto di poco.
Entra anche Balbo per Fuser, l'attacco è totale. Tutti gli sforzi vengono premiati al novantunesimo, quando Mario Stanic impatta di testa su grande punizione di Veron. Non esulta neanche il romeno, visto che l'1-1 non basta, ma questo è.
Si chiude tutto con l'espulsione di Veron, 1-1 col Bologna soddisfatto nonostante sia stato superato da Roma e Juventus, mentre il Parma perde un'occasione colossale, ed è ora a meno due dal Milan e a meno quattro dalla coppia di testa.
Dal minuto 34:50.
Fiorentina, Lazio pt. 42; Milan pt. 40; Parma pt. 38; Inter pt. 34; Udinese pt. 33; Roma pt. 31; Juventus pt. 30; Bologna pt. 29; Bari pt. 26; Cagliari, Perugia pt. 25; Venezia pt. 22; Vicenza pt. 20; Piacenza, Salernitana pt. 19; Sampdoria pt. 17; Empoli pt. 15.