Non hai capito cos'è la vertenza entrate e non mi sorprende perché avrai letto un terzo dello cose che ho scritto nel topic. Lo riepilogo in breve per chi si fosse messo in ascolto solo ora, ma si trova tutto nelle prime pagine.
- Dal 1948 l'Italia non ha consegnato alla Sardegna i gettiti fiscali specificati dall'articolo 8 dello Statuto sardo, legge costituzionale, perché nell'articolo 9 la Sardegna ha delegato la riscossione allo Stato centrale, che avvrebbe dovuto poi versare i fondi alla Sardegna tramite leggi attuative, mai fatte. Decine di miliardi.
- Nel 1985 la Fondazione Agnelli di Torino (non proprio terroristi sardisti) scopre la cosa, e dopo le ricerche di studiosi e politici sardi nel 2006 Renato Soru, allora presidente di Regione, porta a Roma la questione.
- L'Italia ammette l'esistenza di questo debito, ma dice che si può quantificare solo dal 1991 al 2004 (i decenni precedenti vanno in cavalleria) in 10 mld e che ne pagherà 5 in 10 anni (e il resto di questi 10? anch'essi facciamo finta che non ci sono) ma che in cambio, come fissato nella finanziaria 2007, la Regione si dovrà pagare al 100% da sola la sanità. La "vertenza entrate", materialmente, è l'accordo Soru-Stato. E i 5 miliardi nemmeno sono stati pagati, perché ancora non si riesce a fare leggi attuative. Il risultato è che un bilancio regionale traballante ma stabile sprofonda perché non riesce a sostenere la sanità, che collassa totalmente con continue chiusure di presidii vitali e anche ospedali grossi come quello di Nuoro non riescono a garantire cure da guardia medica.
- Non c'entra nulla che la Sardegna riceva di più di quanto dia considerando il suo contributo che arriva ufficialmente al bilancio comune dello Stato (le tasse che la Sardegna paga direttamente all'Italia), visto che in questo calcolo sono escluse le entrate che dovrebbero arrivare dall'Articolo 8, perché considerate tasse che la Sardegna paga a se stessa, non al bilancio statale. È così che la cosa è rimasta nascosta negli anni.
Ma ripeto ancora, non è tanto una questione di soldi. È
l'umiliazione morale data dal ricevere un tale trattamento. Come lo è l'aver ammesso il furto e nemmeno restituire tutto il maltolto, ma arbitrariamente solo dal 91 e 5/10, prendendo in cambio anche una fregatura epocale come quella della sanità e senza ricevere nemmeno quei 5 promessi. È umiliante essere trattati così, è umiliante sapere che una legge costituzionale venga calpestata così, a scapito di una terra che inevitabilmente è diventata una delle Regioni può povere dell'Unione Europea. Mi pare evidente che, in continuità con quanto fatto dal 1720, non ci sia tutta questa considerazione per la Sardegna e per chi la abita tutto considerato.
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Sul militare, in Sardegna c'è il 60% di tutte le basi militari italiane ed è la regione più militarizzata d'Europa, inteso proprio come percentuale di territorio destinato a basi e poligoni rispetto all'area totale. Il paragone con altre regioni non può reggere, visto quanto è sproporzionato il contributo sardo in questo frangente. Fermo restando che se attorno ad altri poligoni italiani la gente protesta per eventuali danni, fa bene a farlo e le ingiustizie subite da altri non giustificano quanto accaduto in Sardegna.
Anche qui, l'umiliazione è morale, perché c'è quella data dall'essere considerati sacrificabili, c'è l'umiliazione data dal fatto che nessuno paghi per i morti e l'ambiente distrutto per i veleni di Quirra, c'è umiliazione che a Teulada si vandalizzino i nuraghi e un colonnello in risposta si chieda se questi abbiano davvero un valore culturale. Ma evidentemente è questa la considerazione che viene data alla cultura sarda in Italia. Una civiltà unica in Europa come quella nuragica, che se viene citata in un paragrafetto nei libri di storia italiani è già tanto, non è poi tutto questo granché e meglio lanciargli contro i razzi e installare le postazioni nei resti attorno alle torri, per poi riderne in caserma. E tutto questo si unisce a centinaia di anni di soppressioni e rivolte da quasi guerra civile prima contro i savoia e poi contro l'autorità statale, nelle malefatte di inizio 900 fatte in nome della lotta la banditismo (di cui parlerò), di demonizzazione della lingua sarda e della tradizioni, che si ridcono all'essere l'isola della pecora in senso dispregiativo
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Per me contestare lo schiaffo subito nei fatti che hanno portato all'infausta vertenza entrate, accusandoci di essere attaccati ai soldi e invocacando la malagestione generale come se fosse un centro congressi costruito e abbandonato, e addirittura difendere l'occupazione militare, mortificante a livello sociale e culturale, è la cosa più reazionaria possibile. È la difesa del sopruso, delle ingiustizie e del forte che vince e del debole che deve stare muto in nome di un sentimento di unità nazionale costruito a tavolino. Io questo non lo posso accettare, e, mi ripeto per la milionesima volta, non per eccezionalismo o perché penso che la mia terra sia più speciale di altre. Che razzista che sono a chiedere di essere trattati dignitosamente, cosa che mai è successa e che probabilmente mai succederà.
Poi vabbè, tu hai un bias cognitivo per cui chiunque chieda l'indipendenza è un leghista neoborbonico, sticazzi di fare ragionamenti un pelino più ampi su contesto, origini storiche, sociali e di provare a mettere su discorsi complessi, come fatto da altri nel topic. Tutto si riduce al semplicismo da bar e si difende anche la distruzione dei nuraghi quasi quasi. Un'ora persa a riscrivere una mare di cose già affrontate in dettaglio per niente, che tanto il massimo che posso avere in risposta sono due righe di lol, lulz e insulti ai neoborbonici, e accuse di razzismo quando sono da pagina 1 che ripeto come sia contrario a eccezionalismi e anzi aspiri a una Sardegna ancora più multietnica e integrata. Ma ormai è fatta. Tanto che sia in Catalogna, Sardegna o Antartide, tutti sono in felpa verde e con uno stemma dei Borbone appeso in ogni stanza chissà perché. Avrai pensato lo stesso anche dei Karabakhi, guidati dall'ideologo Matteo Tankian, e dei corsi (intanto Colonna è morto, avrete sentito), ammettilo, anche senza leggere cosa ho scritto.
Ed è il motivo per cui di scatto, per riflesso condizionato, all'inizio sei partito all'assalto senza nemmeno leggere, per tua stessa ammissione, su argomenti di cui non avevi mai sentito nominare e buttandola in caciara mettendo in mezzo neoborbonici, sud vs nord, su cosa è sud armati di righello e definizione di colonia a muzzo, che non c'entravano assolutamente nulla e che io non ho nominato e mai l'avrei fatto. Poi "chi si inventa le cose", ebbè, davanti a argomentazioni così potenti poi come dare torto.