GPOrder #79 – All hail Vacant!

Dopo un periodo di pausa lontano dalle scene, è dunque tornato campione uno degli atleti più titolati e forti di tutti i tempi, l'invincibile Vacant! Scherzi e fotomontaggi del web a parte, a Raw abbiamo appreso dello sfortunato epilogo dell'infortunio di Daniel Bryan, che di fatto è ormai un ex campione.


Nessuno può dire che Bryan sia stato l'uomo più fortunato della terra, considerando che interrompere bruscamente il primo regno titolato, il traguardo più ambito per qualunque wrestler, deve chiaramente essere come minimo frustrante. Tuttavia all'interno della pur evidente sfortuna c'è qualche elemento per consolarsi, come ad esempio l'interrompere giocoforza una rivalità con Kane che avrebbe probabilmente fatto più male che bene al suo personaggio, e la possibilità di rientrare con il ruolo che aveva prima di Wrestlemania, quello che gli ha dato più successo. Scalare nuovamente la montagna, compito sicuramente ridondante, ma che altrettanto sicuramente lo vedrà rendere di più di quanto avrebbe potuto fare difendendo invece il titolo contro avversari poco credibili e poco appetibili verso il pubblico.

Si tratterà di capire, ma ormai francamente spero che il dubbio non ci sia più, se al di là di quanto dica on screen l'authority, Daniel Bryan abbia conquistato il “diritto” a riprovarci, ovvero se il regno a lui precedentemente assegnato sia frutto dell'idea convinta di vederlo bene da campione, ed a quel punto è ovvio che prima o poi le cinture torneranno alla sua vita in qualche modo, o se invece il cammino che lo ha portato a trionfare a Wrestlemania è stato solo il frutto di eventi in corsa che ben conosciamo (abbandono di Punk, flop clamoroso di Batista) e sistemati i problemi si torni per lui ad un ruolo reale e non solo dichiarato da B-plus player. Propendo ormai quasi definitivamente per la prima ipotesi, e dunque senza alcuna preoccupazione verso questo aspetto limitiamoci ad aspettare con pazienza la sua guarigione; il collo è da sempre una bestia bruttissima ed ha purtroppo già decimato troppe carriere, figuriamoci poi affrettando i tempi di recupero, come sarebbe avvenuto con ogni probabilità in questo specifico caso.

Naturalmente però l'epilogo di questa storia porta alla necessità di coronare un nuovo campione, e qui le strade possono essere sostanzialmente due: anticipare un progetto futuro oppure affidarsi all'usato sicuro. Un progetto futuro è ovviamente un giovane talento, per il quale è stato sicuramente ipotizzato un regno titolato ma certamente non così a breve termine; in questa categoria abbiamo ovviamente almeno due possibili nomi da fare, ovvero Cesaro e Roman Reigns, sebbene solo il primo sia già qualificato al match, mentre il secondo potrebbe invece essere impegnato in parallelo nel feud con Rollins-Orton-HHH.

Il vantaggio di una simile ipotesi sta ovviamente nella “freschezza”, nella novità che una simile soluzione porterebbe. Non è poco, il wrestling moderno è decisamente affamato di novità, di voglia di rimanere sempre stupiti dalla sorpresa innovativa. Di contro però c'è anche un rischio enorme, quello di bruciare prematuramente l'atleta oggetto della scalata: una cosa è vincere la valigetta, poterne fare tesoro nelle storyline e maturare a sufficienza per sfruttarla con successo nel momento opportuno, un'altra, completamente un'altra, è quello di trovarsi subito la cintura, subito i riflettori, subito un ruolo per il quale era stato costruito, almeno a livello di ipotesi e bozze, un cammino più o meno lungo che inevitabilmente avrebbe bruciato più di qualche tappa, forse troppe. Ed è per questo che onestamente si tratta dell'ipotesi sulla quale sono più perplesso.

Ad esempio Cesaro davvero voi lo vedreste campione già fra tre settimane? Intendiamoci, il ragazzo c'è tutto, ma continuo a pensare che questo stint con Heyman stia rallentando invece di accelerando la sua crescita. Alla theme song orribile di cui già abbiamo parlato si è unita una camminata verso il ring che sembra il verso patetico di quella di Vince, e soprattutto stride sempre di più la contraddizione di vederlo silenzioso e “relegato” per quanto riguarda il microfono a Heyman, quando al contrario a mio avviso avrebbe bisogno dell'esatto opposto, ovvero un ruolo da face parlando assolutamente da solo. Quel cammino che insomma aveva intrapreso con spaventoso successo all'interno dei Real Americans; un qualcosa che appunto potrebbe fare con calma se avesse la valigetta, ma non certo già con le cinture.

Roman Reigns invece mi sembrerebbe leggermente più pronto, basti vedere lunedì a Raw cosa è stato capace di fare al microfono e cosa è capace di fare nel ring. Il ragazzo ha tutto: potenza, impatto eccezionale sul pubblico, mossa finale, grido di battaglia imitato dal 99% dell'arena, ed anche capacità al microfono, capacità sulla quale forse poteva persistere ancora qualche dubbio, come detto a mio avviso già sfatato. Al più queste ultime sono a mio avviso seconde a quelle di Dean Ambrose, che lunedì ha dimostrato che fenomeno sia al microfono: nella mia mente sentendo le sue parole e guardando la sua fantastica mimica l'ho paragonato a Roddy Piper, ho rivisto in lui proprio il Piper del passato, che per chi non lo sapesse era uno dei più eccellenti “parlatori” degli anni 80. Tornando però a Reigns, come detto mi sembrerebbe più pronto, ma a differenza della navigazione a vista di Cesaro, la sua certo non dipende da quella di Lesnar, al contrario è già ben scolpita nella pietra e prevede un ovvio epilogo della storyline attuale con un match contro Triple H a Summerslam. Sarà quello a lanciare definitivamente la sua carriera, dunque avrebbe senso accantonare tutto per dargli ora la cintura? No, ed infatti ho seri dubbi che il suo nome sarà fra quelli che parteciperanno al match. Diverso sarebbe per l'eventuale secondo ladder match con in palio la valigetta, ma appunto è un discorso totalmente differente, che affronteremo se e quando questo incontro sarà eventualmente annunciato. Naturalmente il piano della storyline al momento taglia fuori anche Seth Rollins, che peraltro tutte le caratteristiche di Reigns non le ha e dunque avrebbe ancora più difficoltà a laurearsi campione, pur con il poderoso appoggio dell'Evolution in termini creativi.

Resterebbe Bray Wyatt, e farei i salti di gioia qualora lo vedessi uscire da Money in the Bank campione. Tuttavia anche lui ha un passaggio temporale a stretto a giro che lo attende, ovvero l'inevitabile turn face, che di fatto ufficializzi quella che è già la realtà dei fatti. Anche per lui, dunque, un piano a mio avviso c'è e sarebbe troppo difficile cambiarlo.

Passando all'usato sicuro invece, in questa categoria rientra un generico atleta che la cintura l'ha già avuta, ma per il quale, per un motivo o per l'altro, al momento non era previsto un nuovo giro titolato. Abbiamo dunque in questo secondo blocco non soltanto i “retrocessi”, gente ad esempio come Alberto Del Rio, ma anche gli atleti più considerati, e qui ovviamente si possono citare Sheamus e Randy Orton, e perfino il più considerato per eccellenza, ovvero John Cena. Chiaramente però questo gruppo ha gerarchie assai più profonde del tipo, e dunque, escludendo il solo Randy Orton poichè il suo regno è terminato da troppo poco tempo, non vedo come non identificare un unico e solo indiziato alla vittoria appartenente a questa categoria, ovvero John Cena.

John Cena è ovviamente l'atleta perfetto per ricoprire il ruolo di campione in qualsiasi momento e/o circostanza. E' il volto della federazione (con buona pace di quello che fanno dire a Orton), può rientrare al volo in qualsiasi feud, ha una situazione col pubblico che non cambierebbe minimamente con la cintura alla vita, dunque non migliorerebbe ma nemmeno peggiorerebbe o lo esporrebbe a rischi, come appunto quelli già evidenziati invece per i nuovi progetti. In più economicamente è il classico “bene rifugio”, l'investimento che magari non può garantirti il boom di guadagni, ma che certamente ti mette al ripalo da qualsivoglia crollo. In sintesi è la scelta conservativa, dove il termine però non va necessariamente inteso in senso negativo, specialmente considerando che si tratta ovviamente di un piano b: sono in emergenza, mi affido a chi ha le spalle più larghe.

Come andrà dunque a finire? Rischio ponderato fino a un certo punto o scelta sicura senza infamia e senza lode? Personalmente propendo per la seconda ipotesi (e già tremo ad un push di Rusev come sfidante titolato), non certo per una bocciatura dei candidati emergenti, quanto al contrario perché ritengo troppo importante la loro riuscita al 100% per permettersi di rischiare di bruciarli. Nulla è impossibile, nulla è certo, il piano b è appena partito e ci regalerà in ogni caso un match incerto e carico di interesse.

Giovanni Pantalone
Giovanni Pantalone
Super appassionato di wresting dagli inizi degli anni 90, al punto da vedersi, tra WWE e Impact, una trentina di Pay Per View e show televisivi dal vivo in giro per il mondo. Si occupa da sempre di tutta la parte tecnica del sito, compresa la App e la gestione del Forum, ma non disegna sporadici editoriali e comparsate nei podcast.
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