Piper’s Pit#86 – Il tragico destino di Eddie Guerrero e Chris Benoit

Bentornati ad un nuovo appuntamento con il Piper’s Pit! Il 24 giugno ricorre l’anniversario della morte di Chris Benoit ed oggi ci occupiamo di quel tragico periodo che vide in poco tempo la scomparsa di due icone assolute come, appunto, Benoit ed Eddie Guerrero.


Eduardo Gory Guerrero Llanes nasce in Texas, ad El Paso, il 9 ottobre 1967 all’interno di una storica famiglia messicana di wrestler. Debutta come lottatore nel 1986 e la sua carriera si dipana tra Messico, Giappone e poi negli Stati Uniti, prima nella ECW e poi nella WCW. Nel 2000 il salto in WWF, insieme tra l’altro all’inseparabile amico Chris Benoit. Nel 2001 viene però licenziato perché i suoi demoni di alcol e droga prendono il sopravvento su di lui, ma, dopo essersi totalmente disintossicato nel 2002 viene riassunto in WWE, dove inizia a diventare uno dei personaggi più popolari in assoluto.

Christopher Michael Benoit nasce a Montréal in Canada il 21 maggio 1967. La sua passione per il wrestling è folgorante: fin da bambino idolatra Dynamite Kid e Bret Hart, cosa che lo porta ad allenarsi nello storico Dungeon della famiglia Hart. La sua carriera inizia nel 1985 nella Stampede Wrestling di Stu Hart, dove viene notato dalla NJPW grazie alle sue straordinarie doti tecniche. In Giappone trascorrerà numerosi anni (tranne una breve parentesi in WCW), divenendo famoso grazie alla gimmick di The Pegasus Kid, lottando con una maschera. Il successo negli States arriverà nel 1995, quando firma con la ECW, assumendo la gimmick che lo renderà celebre, quella del Canadian Crippler.

Nel 1995 Benoit torna in WCW dove la sua carriera decolla definitivamente, legandosi anche alla storica stable dei Four Horsemen, capitanata da Ric Flair. Durante questo periodo intraprende sul ring un feud con Kevin Sullivan, portandogli via la donna, Woman. Il destino però è alquanto bizzarro perchè Woman era la vera moglie di Sullivan e Benoit gliela strappò non solo nella storyline, ma successivamente anche nella vita reale. Il punto più alto della carriera in WCW arriverà nel 2000, quando conquista il World Heavyweight Championship, sconfiggendo Sid Vicious. Ma Benoit era da tempo in rotta con la federazione, in particolare con il booker Kevin Sullivan, per ovvie ragioni personali. I frequenti scontri fisici tra i due fecero sì che Benoit lasciasse vacante il titolo per approdare in  WWF.

In WWF le sue qualità tecniche emergono subito, sopperendo ad una non eccelsa “mic skill” e gli incontri contro Chris Jericho vengono ancora oggi ricordati come pietre miliari. Purtroppo, dopo gli iniziali successi e la conquista del Titolo Intercontinentale, i bookers finiscono per dimenticarsi di lui, relegandolo a faide di secondo piano. 

Ed eccoci all’anno di grazia 2004: a No Way Out Guerrero sconfigge Brock Lesnar e diventa WWE Champion, per poi conservare il titolo a WrestleMania XX contro Kurt Angle.

Nel frattempo Benoit prima vince la Royal Rumble e poi conquista il Titolo Mondiale a WrestleMania, in un Triple Threat Match contro Triple H e Shawn Michaels. In uno dei momenti più emozionanti della storia del wrestling Benoit viene raggiunto sul ring del Madison Square Garden di New York dall’amico Eddie Guerrero.

Purtroppo il destino aveva in mente per i due un finale tragico, come ben sappiamo.

La mattina del 13 novembre 2005 la WWE si trovava a Minneapolis per disputare un live event, ma Eddie non rispose alla chiamata della sveglia e la security dell’hotel fece ingresso nella sua stanza. Il nipote Chavo Guerrero Jr. fu il primo ad entrare e trovò lo zio riverso in bagno privo di conoscenza. Chiamò immediatamente il 911, ma non ci fu nulla da fare: Eddie Guerrero, sobrio ormai da quattro anni (nel suo sangue vennero trovate tracce solo di un’aspirina), era morto per un attacco cardiaco all’età di 38 anni. Venne introdotto postumo nella WWE Hall of Fame nel 2006.

Nel frattempo l’amico Benoit cadde in un forte stato di depressione: a detta di chi lo conosceva bene la morte del suo amico fraterno lo aveva privato del suo consueto buon umore. Ma la WWE aveva per lui in serbo un ultimo giro titolato, quello dell’ECW Championship: a Vengeance: Night of Champions, infatti, avrebbe dovuto strappare la cintura dalle mani di CM Punk. Il canadese però non si presentò all’arena il giorno dell’evento, adducendo ragioni famigliari, venendo sostituito da Johnny Nitro, che conquistò il titolo al posto suo.

Il giorno successivo, il 25 giugno 2007, Chris Benoit, la moglie Nancy Toffoloni (Woman in WCW) ed il figlio Daniel Benoit vennero trovati morti nella loro casa di Fayetteville, in Georgia. La polizia infatti era stata contattata da Dean Malenko, che aveva ricevuto strani sms dall’amico. La WWE, avvisata della notizia, decise di sostituire la puntata di RAW di quella sera con un tributo alla carriera di Benoit, morto il 24 giugno 2007 all’età di 40 anni. Ovviamente Vince McMahon non era ancora a conoscenza della dinamica dei fatti. 

Fu però presto chiaro agli investigatori cosa fosse realmente accaduto: Benoit aveva legato polsi e piedi a moglie e figlio per poi strangolarli (la moglie il venerdì ed il figlio il sabato). Domenica notte, o al massimo lunedì mattina, Benoit poi si era impiccato, non prima di aver lasciato una copia della Bibbia accanto ai corpi dei suoi famigliari.

Cosa sia realmente successo in quella casa non lo sapremo mai, ma da allora le speculazioni, più o meno veritiere, sono state molte. Ovviamente il wrestling fu il primo imputato: Benoit venne accusato di avere abusato di farmaci illegali e di essersi lesionato il cervello a causa dei numerosi voli dal paletto del ring. Ma tutte queste accuse non vennero mai provate con certezza, come con certezza non si seppe mai il reale stato di salute del matrimonio tra i coniugi Benoit. Molte altre persone sono volute intervenire in questa storia, a vario titolo. Il padre di Benoit affermò di avere visto il figlio molto turbato negli ultimi mesi di vita, sostenendo che soffrisse di una forma di Alzheimer. La sorella di Nancy invece sostenne che il cuore di Benoit, a causa dell’abuso di steroidi, era tre volte più grande del normale e che sarebbe morto in ogni caso da lì ad un anno.

La più assurda delle teorie fu quella propinata da tale Johnny Lee Clary, un modesto lottatore degli anni ’80. Clary sostenne che ad uccidere Benoit e la sua famiglia sia stato niente meno che Kevin Sullivan, allo scopo di vendicarsi del tradimento subito molti anni prima! A sostegno di questa folle idea Clary dichiarò che Sullivan era un satanista e questo per il semplice motivo che negli anni ’80 aveva interpretato questa gimmick proprio insieme alla ex moglie Nancy. Ovviamente è un qualcosa privo del benché minimo fondamento, ma, come per tutte le teorie del complotto, persino quelle più assurde, esistono migliaia di persone che ci credono.

Altra curiosità intorno a questa vicenda ce la fornisce Wikipedia: infatti il popolare sito parlò della morte di Nancy Benoit 14 ore prima del ritrovamento dei corpi. L’utente che aveva modificato la voce del sito si difese dicendo che aveva semplicemente riportato un’indiscrezione che si stava facendo strada sui siti specializzati. Gli venne sequestrato il computer, ma non trovando nulla di rilevante, la polizia non procedette con l’indagine.

Dal canto suo la WWE, finita suo malgrado nell’occhio del ciclone, per tutelarsi inizialmente non fece più alcun riferimento a Chris Benoit, non mostrando più nessuna sua immagine durante i propri show. Nel 2014, però, con il lancio del WWE Network i contenuti relativi a Benoit sono stati mantenuti, sostenendo, a buona ragione a mio avviso, che non si poteva fare come se non fosse mai esistito.

Per noi fans italiani la morte di Eddie e Chris segnò la fine del secondo boom del wrestling (dopo il primo della metà degli anni ’80): wrestling divenne una parola da non pronunciare in televisione, uno spettacolo dal quale tenere lontani i bambini. Ci abbiamo messo quasi vent’anni perché il nostro amato passatempo potesse tornare di moda, ma finalmente stiamo forse vedendo la luce in fondo al tunnel.

“I have wined and dined with kings and queens and I’ve slept in alleys and dined on pork and beans”.


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Roberto Johnny Bresso
Roberto Johnny Bresso
Appassionato di calcio, golf, musica e sottoculture, seguo il wrestling dagli anni '80. Sull'argomento ho pubblicato il libro "Storie dalla terza corda".
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