Il 25 ottobre 1999 Bret “Hitman” Hart e Bill Goldberg si affrontarono a WCW Monday Nitro in un incontro inserito nel contesto di un torneo per incoronare il nuovo campione del mondo dei pesi massimi della World Championship Wrestling, match trasmesso con il commento di Dan Peterson anche da Italia 1, che da quell’anno mandava in onda nel fine settimana una versione (molto) ridotta dello show di punta della WCW, con qualche mese di ritardo.
Due mesi più tardi, Bill Goldberg e Bret Hart si affronteranno di nuovo a Starrcade 1999, nel famoso match in cui Bill Goldberg sbagliò di qualche centimetro la misura di un calcio alla testa a Bret Hart, causandogli un trauma cranico che in seguito, poiché non diagnosticato, ha portato alla fine della sua carriera.
Nel periodo immediatamente successivo all’evento, Bret fu molto chiaro nell’affermare che la colpa non era stata del suo collega, in quanto si era trattato di un incidente.
Il vero problema fu che i medici non si accorsero del trauma cranico, per cui continuarono a far esibire Bret per un mese intero dopo l’infortunio, aggravando notevolmente le sue condizioni.
Se lo avessero diagnosticato subito mettendolo immediatamente a riposo, probabilmente Bret Hart si sarebbe potuto riprendere e non avrebbe dovuto ritirarsi.
Negli anni più recenti, Bret Hart ha invece iniziato ad incolpare Goldberg per quel calcio, ritenendolo responsabile per la fine della sua carriera.
Personalmente trovo che Bret sia ingiusto nell’accusare il collega di essere un incapace che non avrebbe mai dovuto salire su un ring e nel cercare di farlo sentire in colpa per quello che è stato, a tutti gli effetti, un incidente, considerato come sono andate le cose e tenendo anche conto che suo fratello, il compianto Owen Hart, a SummerSlam 1997 spezzò l’osso del collo a Stone Cold Steve Austin con un piledriver mal eseguito, riducendo notevolmente la longevità della sua carriera, e poco più tardi rischiò di fare lo stesso anche a Dan Severn.
Eppure nessuno si è mai permesso di mettere in discussione le capacità di Owen.
Vogliamo parlare di D’Lo Brown, che il 5 ottobre 1999 a SmackDown, eseguendo in modo non corretto una “running powerbomb” ha fratturato due vertebre cervicali a Darren Drozdov, riducendolo su una sedia a rotelle per tutto il resto della propria vita (ed aveva appena trent’anni)?
D’Lo Brow era universalmente riconosciuto come uno dei performer più dotati sul piano tecnico.
Ma Drozdov non ha mai accusato D’Lo per quanto accaduto, fu un incidente e purtroppo in una disciplina fisica e terribilmente rischiosa come il pro-wrestling, gli incidenti possono capitare in qualsiasi momento, basta un piccolo, minuscolo errore di valutazione.
Un tragico errore di valutazione che, il 20 marzo 2015, è capitato pure a Rey Mysterio, quando nel corso di un tag-team match a Tijuana in Messico, ha colpito con un dropkick il collega Perro Aguayo, Jr. (figlio del leggendario luchador Perro Aguayo), fratturandogli tre vertebre cervicali e causandogli un ictus che, poche ore più tardi, lo hanno portato ad un arresto cardiaco ed alla morte.
La morte.
Non riesco nemmeno ad immaginare a come debba essersi sentito Rey Mysterio in quella circostanza.
Per questo, secondo me, Bret Hart dovrebbe piantarla di accusare Goldberg di aver posto fine alla sua carriera.
Si è trattato di un incidente e la sua carriera non è terminata a causa di quel calcio, bensì di un’errata valutazione dei medici che continuarono a farlo esibire nonostante un trauma cranico.
E nessuno ha mai osato accusare suo fratello Owen di essere un incapace per aver rotto l’osso del collo al più grande nome di quel periodo, ovvero Stone Cold Steve Austin, riducendo notevolmente la sua carriera sul ring.
Non è giusto, in ogni caso, perchè quando decidi di entrare fra quelle quattro corde, sei perfettamente consapevole dei rischi a cui vai incontro.
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