WWE Vintage Critic – Countdown to WrestleMania #20

I tempi sono decisamente cambiati. L’era di The Rock e Stone Cold Steve Austin è finita, adesso è ora di tirare su nuove leve. Lo slogan dell’edizione numero 20 era “Where it all begins… again!” Alla WWE, non piace ricordare questo show per via di come è terminato. Chris Benoit è un nome ormai bandito e mai più pronunciato per via del doppio omicidio da lui commesso prima di togliersi la vita. È giustissimo non esaltare una persona che ha fatto una cosa così terribile, tuttavia è giusto riconoscere i suoi meriti del periodo in cui, ancora, era lucido. Non bisogna, infatti, dimenticare che il canadese fu il primo vincitore della Royal Rumble a scegliere di sfidare il campione del brand opposto, cioè di Raw, benché lui fosse un lottatore di SmackDown. È stato anche detentore del record per la maggior permanenza all’interno della Royal Rumble nonché il secondo di sempre a vincere la Battle Royal partendo dal numero 1, cosa mai più menzionata dalla compagnia di Stamford.


L’altro match titolato – quello di SmackDown – vede Kurt Angle sfidare Eddie Guerrero, che ha conquistato il titolo sconfiggendo Brock Lesnar a No Way Out 2004, in quello che è considerato un capolavoro carico d’emozione. Come possiamo quindi vedere, a quattro anni dal loro approdo in quel di Stamford, i due amici cresciuti in ECW e WCW, sono i protagonisti dell’evento più importante del mondo del wrestling.

Altri punti d’interesse sono il tanto atteso ritorno di Undertaker in versione Deadman (anche se nessuno sapeva bene cosa aspettarsi) nonché la One Night Reunion della Rock ‘n Sock Connection. Sappiamo che l’edizione numero 10, che è stato il primo giubileo degno di nota, è stato uno show memorabile. Sarà valso lo stesso anche per l’edizione 20? Gli acquisti aumentarono notevolmente, totalizzando 1,02 millioni, quindi i presupposti per uno show indimenticabile c’erano. Perciò buttiamoci e scopriamolo! Dal Madison Square Garden di New York City…

WrestleMania XX

È il 14 marzo 2004 e lo show è sold-out con 20.000 spettatori. Al commento per Raw, ci sono Jerry Lawler e JR, mentre per SmackDown sono Michael Cole e Tazz. Il commento spagnolo, come ormai da anni, lo fanno Hugo Savinovich e Carlos Cabrera. A cantare l’inno nazionale, c’è il Boys Choir of Harlem.

Ad aprire lo show, è il match valevole per la US Championship. A sfidare il campione Big Show, è il “Doctor of Thuganomics” John Cena, debuttante allo Showcase of the Immortals. Dopo essere stato heel per tutto il 2003, adesso è il beniamino del pubblico che vuol vederlo al top. In un match in gran parte mediocre, il Chaingang Commander connette due volte con la FU e conquista il suo primo titolo da singolo, per la gioia del pubblico. Non sarà né la prima né l’ultima volta che le strade di questi due si incroceranno.

Il secondo match è un Fatal 4 Way Tag Team Match valevole per la World Tag Team Championship. In quello che è un match senza infamia né lode, i campioni RVD e Booker T sconfiggono i Dudley Boyz, Garrison Cade & Mark Jindrak e La Résistance (René Dupree e Rob Conway).

Nel backstage, Jonathan Coachman, alla ricerca di Undertaker si imbatte in “Mean” Gene Okerlund e Bobby Heenan che stavano pomiciando con Fabulous Moolah e Mae Young. Mi sa che hanno frainteso il detto “gallina vecchia fa buon brodo”…

Il terzo match vede Chris Jericho (accompagnato da Trish Stratus) affrontare Christian, con quest’ultimo che si aggiudica la vittoria grazie all’aiuto apparentemente involontario di Trish. Nel post-match, arriva il colpo di scena quando Trish attacca Jericho, effettuando un inatteso turn heel. La storyline che aveva portato a questo match era che, Chris Jericho aveva scommesso con Christian su chi fosse il primo a portare a letto la rispettiva ragazza desiderata. Ma poi Y2J si era innamorato di Trish, che lo portò al turn face. Bella storia per un match nel midcarding.

Dal backstage, assistiamo ad un promo di The Rock con alcuni camei di leggende.

Ed è proprio questo il prossimo match. La Rock ‘n Sock Connection, cioé The Rock e Mick Foley, entrambi di ritorno sul ring per una sola notte (nel caso di The Rock sì, per Foley inizia un breve stint da lottatore), affronta la Evolution, che sono Ric Flair, Randy Orton e Batista. Assistiamo ad un gran bel match con ritmo altissimo ed un pubblico acceso. Ognuno fa la sua parte e da il suo contributo alla buona riuscita dell’incontro. Le due nuove leve della Evolution, che sono innegabilmente le star di domani, fanno una gran bella figura al fianco delle leggende. Vincono gli heel grazie alla RKO out of nowhere su Foley. Dopo il match, Rocky e Mick ricevono una standing ovation.

Per la prima volta dopo 8 anni, ritorna la cerimonia della WWE Hall of Fame, e per la prima volta in assoluto, è in concomitanza con lo Show of Shows. Per cui i nuovi Hall of Famer si presentano sullo stage. Sono Big John Studd, Don Muraco, Greg Valentine, Harley Race, Jesse Ventura, Junkyard Dog, Sgt. Slaughter, “Superstar” Billy Graham, Tito Santana, Bobby Heenan e Pete Rose. Alcuni di loro sono stati indotti postumi.

Dopo la nostalgia, è ora delle seg… ehm, del Playboy Evening Gown Match. Sable e Torrie Wilson affrontano Stacy Keibler e Jackie Gayda. Prima di iniziare il match, Sable dice di sentirsi un po’ stretta e invita tutte le partecipanti di togliersi l’abito, e così lottano tutte seminude. Il risultato non lo ricorda nessuno, ma la leggenda narra che sia aumentato notevolmente l’utilizzo dei fazzoletti, e non per il naso. Il “match” non dura più di due minuti e mezzo (guarda caso, è la media che “dura” un adolescente medio, eh?) e dopo averlo visto, TUTTI vorremmo essere stati l’arbitro, è vero o no?

In un segmento nel backstage, Eddie Guerrero incoraggia Chris Benoit.

Dopodiché, è il momento del Cruiserweight Open per il titolo Cruiserweight. Funziona in modo simile a un Gauntlet Match. 1 contro 1, chi perde, esce e chi resta per ultimo, vince. Semplicissimo. I partecipanti sono Chavo Guerrero, Ultimo Dragon, Shannon Moore, Jamie Noble, Funaki, Nunzio, Billy Kidman, Rey Mysterio, Tajiri & Akio. Il match dura appena dieci minuti ed è quindi di un ritmo un po’ troppo frettoloso, infatti non ne viene fuori un match da non perdere. A vincere è Chavo Guerrero, che conserva il titolo.

Quello che segue dopo, è un match di cui in molti avrete sentito parlare. Brock Lesnar se la vede con Goldberg in un match arbitrato da Stone Cold Steve Austin. I tifosi fischiano entrambi pesantemente in quanto è ormai risaputo che lasceranno la compagnia al termine dell’evento. A Goldberg è terminato il contratto, mentre Brock ha deciso di andare a cercare il successo altrove. Il problema è che, apparentemente, nessuno dei due sembri intento a chiudere in bellezza, anzi è palese che si trovino sul ring per obbligo contrattuale e non perché volevano starci. Quel che ne risulta è un match pressoché inguardabile con un pubblico tra i più ostili mai visti, forse secondo solo a quello che, due anni dopo, fischierà John Cena a ECW: One Night Stand. Goldberg si aggiudica la vittoria sotto i fischi assordanti del pubblico di New York. Nel post-match, sia Lesnar che Goldberg si beccano una Stone Cold Stunner, che genera il pop più grande di tutto il segmento.

Con il prossimo match, si palesano i primi segni della mancanza di creatività, visto che i due brand mettono in piedi match praticamente identici. I WWE Tag Team Champions, che sono Too Cool (Rikishi e Scotty 2 Hotty), difendono con successo i loro titoli in un Fatal 4 Way Tag Team Match contro APA (Faarooq e Bradshaw), i Basham Brothers (Doug e Danny) e The World’s Greatest Tag Team (Shelton Benjamin e Charlie Haas) in un match piuttosto noioso. A nulla serve il WORM di Scotty 2 Hotty e il balletto con Rikishi nel post-match.

Adesso è la volta del match per il titolo femminile. Victoria (che sarà presto famosa con il nome di Tara) difende il titolo dall’assalto di Molly Holly in un Hair vs. Title Match. Lo starpower delle due non è grande abbastanza per coinvolgere i tifosi. Victoria vince il match e conserva il titolo. Molly vorrebbe disperatamente uscire da questa situazione, ma la campionessa la blocca con le cattive e le rasa gran parte dei capelli, per la disperazione di Molly Holly.

Siamo giunti alla parte più importante dello show e i match ancora da disputare sono tre. Il prossimo è quello per la WWE Championship. Kurt Angle sfida Eddie Guerrero, campione in carica da pochissime settimane. Quello che ne viene fuori è un match coi fiocchi, che dimostra grande alchimia, un vasto parco mosse e storytelling magnifico da parte dei due. È una delle prime faide che io ricordi in cui la WWE utilizzò problemi della vera vita privata di un lottatore nelle loro storyline, infatti Kurt Angle detestava Eddie per il suo passato con gli stupefacenti. Il match (giusto un tantino sotto al 5 Star Classic) si conclude a favore di Latino Heat che, con uno stratagemma, beffa l’Olympic Hero e lo batte con un Inside Cradle, conservando il titolo. Perché lui mente, frega e ruba. E a noi piace ricordarlo così.

Giunge ora uno dei momenti più attesi della serata. Kane, che alle Survivor Series 2003 ha seppellito il “fratello”, affermò subito di aver ucciso The Undertaker, reo di essere diventato “troppo umano” negli anni. Con il passare delle settimane, arrivavano una quantità di segnali destinati a Kane (ormai senza maschera), maggiormente accompagnati dai celebri rintocchi di campana, che indicavano proprio lo Showcase of the Immortals. Quindi, la suspence era al top, soprattutto per quel che riguardava il look del becchino, che aveva militato negli ultimi quattro anni con la gimmick di American Bad Ass. Potrei semplicemente descrivervi il momento, ma è uno di quelli che vanno visti. Posso solo dirvi che quando lo vidi dal vivo, il mio battito era alle stelle, visto che è sempre stato il mio wrestler preferito in assoluto.

JR ci ricorda la striscia vincente del Deadman a WrestleMania. La storyline era costruita alla grande e la mimica di Kane nei primi momenti dell’incontro è magistrale. Tuttavia, il match è di fatto un breve “Showcase of the Undertaker”, in cui mette in atto le sue tipiche mosse che lo hanno reso celebre negli anni ’90. Anche il sit-up in stile zombie fa il suo grande ritorno insieme a Taker, che sconfigge il fratellastro e mette (temporaneamente) la parola fine a questa faida. Non che abbiano mai avuto dei gran match prima d’ora, ma è un peccato che un momento così importante non sia sottolineato da un buon match. Grande ritorno della gimmick più iconica di tutti i tempi.

Ed è giunto il momento del main event. Chris Benoit sfida Triple H per la World Heavyweight Championship, ma si tratta di un Triple Threat Match del quale fa parte anche Shawn Michaels. Se siete amanti dei 3 Way e non è un problema vedere The Canadian Crippler in azione, non dovete assolutamente perdere questo match, che è un 5 Star Classic, raccontato in modo straordinario, con un ritmo elevato, un bump memorabile e storytelling mai visto prima in questa tipologia di match. Da ricordare il momento in cui Triple H impedisce a HBK di cedere afferrandogli la mano che sta per battere per terra. La vittoria pulita per sottomissione ai danni di The Game rende ancora più riuscita la consacrazione di Chris Benoit, che ha saputo convincere con la sua eccellente capacità di psicologia in-ring.

Mentre il canadese festeggia, arriva Eddie Guerrero che applauda il suo migliore amico con le lacrime agli occhi. I due si abbracciano sul quadrato e festeggiano insieme con le rispettive cinture. Un momento indimenticabile che dimostra quanto grande fosse la fiducia in tutti e due. Non vi nascondo che, rivedendo il finale, provo forte malinconia.

In uno show durato 4:30:24, abbiamo visto match di 1:59:09 di durata complessiva, per un totale di soli 44,1% dello show. Si vede che, ormai, importa più lo spettacolo in sé che i match. Per non parlare degli ingressi dei lottatori, alcuni dei quali sono piuttosto lunghi.

Considerando che abbiamo assistito ad uno show emozionante a cima a fondo, anche con le macchiette nel backstage, il giudizio non può che essere positivo. Se andiamo a vedere, poi, i match proprio brutti o inguardabili non sono più di 2, poi ce ne sono 2 o 3 decenti, tre grandiosi e alcuni momenti memorabili che ci hanno fatto sognare o sorridere di nostalgia. Se per un attimo riusciamo a dimenticare quanto commesso da Chris Benoit nel 2007, riusciremo ad ammettere di avere assistito a un capolavoro proprio grazie a lui. Ecco perché io vado con un nettissimo 8/10 per quest’edizione particolare. Sono sicuro che molti di voi hanno iniziato a guardare la WWE proprio in questo periodo o poco prima, quindi suppongo che abbiate anche la vostra da dire, giusto? Io sono tutto orecchi quando volete.

Per lodi, critiche, minacce, percosse, tangenti, domande, suggerimenti o parolacce potete utilizzare i commenti oppure contattarmi via FacebookTwitterInstagram oppure via E-Mail scrivendo a wwevintagecritic@gmail.com. L’archivio dei numeri precedenti lo trovate qui. Per chi volesse lasciare un like al mio blog tedesco, faccia un salto qui.

Appuntamento domenica sera con WrestleMania 21!

Io sono il WWE Vintage Critic, e viaggio nel tempo al posto vostro!

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WrestleMania Ratings (su 10):


WrestleMania 17 – 10

WrestleMania 19 – 9,5

WrestleMania 20 – 8

WrestleMania 10 – 7

WrestleMania 3 – 7

WrestleMania 146,75

WrestleMania 8 – 6,5

WrestleMania 18 – 6,25

WrestleMania 7 – 6

WrestleMania 12 – 6

WrestleMania 16 – 5,5

WrestleMania 6 – 5,5

WrestleMania 15 – 5,25

WrestleMania 1 – 5

WrestleMania 11 – 5

WrestleMania 13 – 4

WrestleMania 5 – 3,25

WrestleMania 2 – 3

WrestleMania 4 – 2

WrestleMania 9 – 1,5

Fabio Barbuscia
Fabio Barbuscia
Da quando vidi The Undertaker chiudere Ultimate Warrior in una bara, sono rimasto legato a vita a questo mondo magico. Sono quello che accompagna i nostalgici sia in italiano che in tedesco. Sono il WWE Vintage Critic e viaggio nel tempo al posto vostro.
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