Piper’s Pit #28 – La settima arte e il wrestling

Bentornati al nostro appuntamento mensile con “Hot Rod!” e oggi torneremo ad occuparci di quando il mondo del cinema ha incrociato quello del wrestling. Abbiamo già trattato di quando la settima arte ha parlato in diverse pellicole (quasi sempre in maniera pessima) del tema wrestling. Oggi invece ci occuperemo di quando i wrestler hanno deciso di dedicarsi alla carriera di attore, a tempo pieno o saltuariamente.


Essendo il wrestling una disciplina nella quale la parte attoriale riveste già un ruolo importante nelle fortune di un lottatore, viene da sé pensare che il passo alla carriera d'attore (magari in film d'azione) sia facile e quasi automatico. La storia invece ci racconta che, tolti pochi casi, così non è stato.
Vince McMahon, da fantastico imprenditore quale è sempre stato, è stato ovviamente il primo a capire le potenzialità in termini di business dell'interconnessione tra i due mondi, anche se ne comprendeva i rischi e, infatti, ha sempre cercato di usare i film da lui prodotti come semplici veicoli per pubblicizzare il proprio prodotto, piuttosto che per lanciare le carriere dei lottatori.
Paradossalmente fu proprio il cinema a lanciare definitivamente la carriera sul ring di Hulk Hogan: dopo averlo visto recitare in “Rocky III”, Vince pensò bene di sfruttarne la popolarità per riportarlo in WWF e dargli un ruolo di primissimo piano nella compagnia. E sappiamo tutti come è andata. Ma, nonostante l'immensa popolarità e l'ineguagliabile carisma dell'Immortale, non riuscì mai a sfondare nel mondo della celluloide, nonostante ci provò eccome. Anzi, fece buttar via un sacco di soldi al buon Vince con l'orribile “Senza esclusione di colpi”. Continuò comunque a fare comparsate in serie tv, come “A-Team” e “Baywatch”, oltre che interpretando piccoli ruoli in parecchi film. Provò ancora a fare il protagonista nell'ancor più osceno “Thunder in Paradise”, prima di rendersi conto che era meglio dedicarsi ad altro. Piccola curiosità: Hogan ha prestato anche la voce ad un personaggio del lungometraggio di animazione “Gnomeo e Giulietta”, immaginiamo per la gioia di William Shakespeare!
Rimanendo agli anni '80 abbiamo dedicato un intero editoriale alla miglior interpretazione di Roddy Piper, vale a dire “Essi vivono” di John Carpenter, che resta, a mio parere, la miglior prova d'attore di un wrestler sul grande schermo. Piper ha recitato molto nella sua vita, ma mai ha ripetuto il successo del capolavoro di Carpenter.
Data la sua particolare fisicità non poteva non far capolino al cinema anche Andrè the Giant. Di lui ricordiamo in particolare i ruoli ne “La storia fantastica” e in “Conan il distruttore”.
Jesse “The Body” Ventura, insieme alla carriera sul ring, quella al microfono e quella politica è stato anche un discreto attore, in un film cult come “Predator” ed in serie tv come “X-Files” e “Super Vicky”. Certamente non un attore da premio Oscar, ma che bastano a renderlo il performer forse più poliedrico della storia del wrestling.
Passando alle leggende degli anni '90 e 2000 abbiamo tantissime comparsate e pochi ruoli che abbiano lasciato il segno. La creazione nel 2002 dei WWE Studios ha permesso a tantissimi lottatori di recitare nelle più svariate pellicole, ad alcuni di recitare il ruolo di protagonista in diversi film, ma solo a pochi di spiccare il volo verso il mondo del cinema, tra virgolette, vero. Prendiamo The Miz: spacciato per ragioni di storyline come star di Hollywood, in realtà è semplicemente la star dei film prodotti dalla stessa WWE e, al massimo, di un reality televisivo sulla sua vita.
Tutti conosciamo le doti recitative di Steve Austin in WWE, ma al cinema molto di rado gli hanno valso ruoli di un qualche valore, tanto che il suo più grande successo può essere considerato la partecipazione a “I mercenari”.
Lo stesso possiamo dire di Goldberg e Nash: entrambi hanno provato a più riprese la strada del cinema, con risultati per lo più imbarazzanti.
E infine ci sono quelli che ce l'hanno davvero fatta e stiamo parlando di tre superstar, sul ring e sullo schermo. Dwayne “The Rock” Johnson è ormai stabilmente uno degli attori più pagati al mondo, avendo sfruttato magistralmente sia le sue doti fisiche che quelle attoriali, che gli hanno permesso di interpretare anche ruoli comedy con ottimo successo. A partire da “Il Re Scorpione” la sua strada è stata costellata di successi, che lo hanno visto prendere parte alla saga di “Fast & Furious” e di tantissimi film d'azione, ma degno anche di ereditare il ruolo di protagonista nei sequel di “Jumanji”. E la sua parabola non tende a fermarsi.
Un altro partito dai film della WWE per poi godere di luce propria è John Cena, che ormai viene chiamato stabilmente ad interpretare sempre più spesso ruoli in commedie, visto che il suo personaggio è amatissimo dai giovanissimi.
Ed infine concludo questo editoriale con un lottatore che non avrei mai pensato potesse aver successo al cinema, visto che non amavo le sue doti attoriali nemmeno in WWE. Sto parlando di Batista, il quale, chiamato per “Guardiani della Galassia”, ha convinto un po' tutti, finendo per lavorare in “Spectre”, film della saga di 007, e niente meno che nel sequel di “Blade Runner”.
La morale è che i due mondi spesso si sono toccati e si sono annusati, ma solo raramente hanno proseguito la strada insieme, perché solo chi ha quel qualcosa in più può avere successo in entrambi i mondi.
“I have wined and dined with kings and queens and I've slept in alleys and dined on pork and beans.”

Roberto Johnny Bresso
Roberto Johnny Bresso
Appassionato di calcio, golf, musica e sottoculture, seguo il wrestling dagli anni '80. Sull'argomento ho pubblicato il libro "Storie dalla terza corda".
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