Biografia: Roddy Piper

Rowdy Roddy Piper nasce il 17 aprile del 1954 a Saskatoon, Saskatchewan, Canada, anche se nel mondo del wrestling è sempre stato annunciato come proveniente da Glasgow, Scozia. Il debutto nel mondo del wrestling avviene agli inizi degli anni settanta a Winnipeg. Le prime grandi occasioni arrivano non prima del 1975, a Los Angeles, dove affronta campioni quali John Tolos (manager nel 1991 di Mr.Perfect nei panni di The Coach), Victor Rivera e Butcher Vachon, wrestlers dai quali apprende nuove tecniche di lotta. In tale periodo comincia a combattere sotto il nome di Masked Canadian e conquista per cinque volte l' NWA America's Heavyveight title (1976) e per sette volte l'NWA America's Tag Team title (dal 1976 al 1978.
Trasferitosi a Portland alla fine degli anni settanta, sigla un contratto con Don Owen, promoter di wrestling nella zona di Portland, San Francisco e Vancouver. Tra il 1978 ed il 1980 conquista per ben quattro volte l'NWA Pacific Northwest Tag Team title. Tra il 1979 ed il 1980 è per due volte campione dell' NWA Pacific Northwest ed infine nel 1980 conquista il Canadian Tag Team title in coppia con Rick Martel (il futuro “The Model” della WWF).
Inizia ad essere una vera e propria star alla fine del 1980 quando entra a far parte della NWA Mid-Atlantic di Jim Crockett. Durante la sua permanenza in questa federazione Piper, pur affrontando gente del calibro di Ric Flair e Greg Valentine senza mai neanche sfigurare, è costretto ad accontentarsi di titoli di secondo piano quali l' NWA Mid-Atlantic TV title (1980 e 1983) e l'NWA Mid-Atlantic U.S. title (1981 e 1983). Nel 1981 si aggiudica l' NWA Mid-Atlantic title, cintura che riuscirà a possedere in tutto due volte. Nel 1984 sbarca alla WWF, dove resterà per ben 12 anni.
Quel suo modo di lottare più simile ad una rissa da strada con calci e pugni che ad un incontro di wrestling. Quelle sue interviste irritanti e quel suo modo di strillare non senza un inconfondibile accento scozzese. “Hot Rod” diventa il cattivo per eccellenza della WWF. Sprezzante, arrogante, critico verso gli americani ed il modo di vivere in generale negli USA, non impiega molto a diventare il nemico n.1 dell'eroe americano in giallo e rosso, quell'Hulk Hogan, modello di vita per i fans e di lotta per tanti suoi colleghi, col quale Piper si scontrerà in uno dei primi, importanti feud che abbiano mai infiammato gli anni'80.
Hulk deteneva da circa un anno il WWF Championship strappato a The Iron Sheik, l'iraniano giunto in America per tramandare la cultura e le tradizioni del suo paese e ritrovatosi col titolo di campione del mondo alla vita (vinto contro Bob Backlund nell'83). Era destino quindi che sulla strada dell'Hulkamania facessero la loro comparsa i cosiddetti “foreign fanatics”, quei fanatici forestieri che, privi di regole e moralità, volevano ostinatamente distruggere gli Stati Uniti a suon di calunnie, accuse di ogni tipo e scorrettezze di basso livello.
Hulk Hogan rappresentava gli USA e “quel sogno americano” che nelle mani di stranieri come Piper, fieri della straordinaria bellezza e dell'immensa cultura del proprio paese, diventava nient'altro che una falsità, una categorica menzogna, una pura illusione da smontare, da far dissolvere nell'aria. Eppure inseparabile partner di Piper in mille scorribande diventa proprio un americano, “Cowboy” Bob Orton (padre di Randy Orton dell'Evolution), texano violento e probabilmente anche un po' ubriacone. “Hot Rod” acquisisce soprattutto tanta di quell'abilità al microfono da farsi assegnare un segmento tutto suo, il celebre “Piper's Pit”, dove diverse Superstars WWF non mancano di rilasciare interviste.
Il primo wrestler a cui tocca l'onore di inaugurare lo show di Piper è Jimmy “Superfly” Snuka, che per tutta risposta si becca una noce di cocco fracassata sulla testa, cortesia di “Hot Rod”. Tale episodio è rimasto negli annali della federazione di Stamford. Il Wrestling Classic Tournament (1985) è la prima competizione WWF di spessore nella quale Piper si mette in evidenza. Non partecipa al torneo, ma sfida Hogan ad un match per il WWF Championship. Uno dei face più amati nel mondo del wrestling contro uno degli heel più odiati del roster.
Il sogno americano contro la fiera tradizione scozzese. Piper, che nella sua carriera ha dovuto quasi sempre accontentarsi di titoli minori, vuole a tutti i costi la cintura di campione. E' Hogan però ad aggiudicarsi la vittoria anche se per squalifica. Poco tempo dopo, nella prima edizione di Wrestlemania tenutasi nel mitico Madison Square Garden di New York, la coppia formata da Rowdy Roddy Piper & Mr.Wonderful Paul Ondorff (al loro angolo Bob Orton) affronta il team Hulk Hogan & Mr.T (al loro angolo Jimmy Snuka).
La vittoria va ai face, che approfittano di un'incomprensione creatasi tra Piper ed Ondorff, col primo che colpisce accidentalmente il secondo schienato poi da Hogan. A fine match Piper ed Orton si guardano bene dal prestare soccorso al loro amico, preferendo invece, ancora rosi per la sconfitta, lasciarlo tramortito sul ring. Ondorff se la lega al dito e dichiara guerra ai suoi ex alleati. Nella faida viene coinvolto anche Andre The Giant (R.I.P.) in qualità di alleato di Mr.Wonderful. Il feud tra Piper ed Ondorff non dura a lungo.
“Hot Rod” si concentra infatti su Mr.T, noto attore cinematografico e wrestler per hobby (nonché grande amico di Hogan), sfidandolo a Wrestlemania II (1986) in un match alquanto insolito: un incontro di boxe! Una trovata della federazione, che intendeva in quel caso sfruttare sia il potenziale come boxeur di Mr.T (interprete del film “Rocky III” insieme a Sylvester Stallone) sia lo stile di lotta di Piper tipicamente da “street fight”. Le regole da rispettare sono quelle della boxe, proibiti quindi i colpi di wrestling.
Ma un trasgressore incallito come Piper non sa stare alle regole. Ad un certo punto, infatti, “Hot Rod” si stanca di fare il boxeur e torna per qualche minuto nei panni di wrestler, cimentandosi in alcuni colpi inferti a Mr.T, che si aggiudica quindi il match per squalifica. Un personaggio come Piper non poteva non aver presa sul pubblico. Si decide quindi per un suo turning face. L'occasione arriva nel momento in cui “Hot Rod” ospita al Piper's Pit “Adorable” Adrian Adonis (R.I.P.), wrestler di grande esperienza calato nella ridicola gimmick di un personaggio amante dei travestimenti da donna. Adonis aggredisce Piper riducendolo ad una maschera di sangue.
La vendetta viene consumata a Wrestlemania III (1987). Piper, anche se con l'aiuto di Brutus “The Barber” Beefcake, sconfigge Adonis con una sleeper hold. In seguito “Hot Rod” annuncia il suo ritiro dal mondo del wrestling. Chiusa così la parentesi WWF, intraprende una nuova carriera, quella cinematografica. Diverse le sue apparizioni, ma i fans, non affatto dimenticatisi delle sue gesta e delle sue irriverenti interviste, lo richiedono insistentemente. Il silenzio di Piper dura circa due anni. Fino a quando le cornamusa scozzesi non tornano a farsi sentire.
Siamo nel 1989, a Summerslam. Si sta disputando il match per il WWF Intercontinetal title tra Ultimate Warrior ed il campione in carica Ravishing Rick Rude (R.I.P.). Dal nulla sbuca all'improvviso Piper, che distrae Rude costandogli match e titolo. Nasce un feud tra i due che dura qualche mese. La rivalità si protrae alla Survivor Series '89. Si alleano con Piper “The Superfly” Jimmy Snuka (messe quindi da parte le vecchie ruggini) e The Bushwackers (Luke & Butch). Rude sceglie invece come suoi alleati Mr.Perfect (R.I.P.) e Faboulous Rougeau Brothers (Jacques & Raymond).
A vincere sono gli heel, con Mr.Perfect che schiena Snuka col suo perfect-plax. Piper e Rude, azzuffandosi fin dentro gli spogliatoi, si erano fatti entrambi squalificare precedentemente. Sia i Bushwackers che i Rougeau Brothers vengono invece regolarmente eliminati (Jacques da Snuka, Raymond da Piper, Butch da Perfect, Luke da Rude). E la sfida sembra finire qui. Più tardi infatti Piper da inizio ad un nuovo feud con Bad News Brown, il più cattivo e scorretto atleta del roster WWF, tanto da far passare il Piper prima maniera per un gentleman.
Il match ha luogo a Wrestlemania VI (1990), presso lo Skydome di Toronto, Canada, la terra che ha dato a Piper i suoi natali da wrestler. Lo stile di lotta di Brown, privo di regole e di rispetto per l'avversario, fa risvegliare in Piper la rabbia di un tempo ed il match termina in un no contest. Curioso il modo, rimasto famoso ancora oggi, in cui “Hot Rod” si presenta sul ring: per metà bianco e per metà pittato di nero. Un'autentica provocazione nei confronti di Brown (che sembrava avercela col mondo intero, bianchi in particolare), quasi a dimostrargli che “black or white, it doesn't difference”: nessuna differenza tra bianchi e neri! Nella stessa sera Ultimate Warrior sconfigge Hulk Hogan conquistando il WWF Championship e lasciando vacante l'Intercontinental title, messo in palio in un torneo indetto all'indomani di Wrestlemania.
Otto i wrestlers selezionati per il WWF Intercontinetal Championship Tournament, tra i quali proprio Piper. Gli altri: Tito Santana, Brutus “The Barber” Beefcake, Dino Bravo (R.I.P.), Akeem, Jimmy Snuka, “The Model” Rick Martel. Questi gli accoppiamenti: Santana vs. Akeem; Beefcake vs. Bravo; Snuka vs. Perfect; Piper vs. Martel. “Hot Rod” non ha mai vinto nulla nella federazione di Stamford. L'Intercontinetal title potrebbe essere il suo primo grande successo targato WWF. Ma tra lui e la cintura si frapponeva una sua vecchia conoscenza, quel Rick Martel col quale Piper aveva condiviso in passato il Canadian tag team Title. Anche questo match termina purtroppo in un no contest.
Torneo e titolo se li aggiudica Mr.Perfect, che nel final match schiena Tito Santana con una presa a culla. Smaltita l'ennesima delusione, Piper chiude ancora una volta col ring, ma non con la WWF, visto che per circa un anno verrà impiegato come telecronista. Nel corso dello split che divide “The Million Dollar Man” Ted DiBiase dal suo, fino ad allora, fedele bodyguard Virgil (Vincent alla WCW), Piper si schiera con quest'ultimo facendogli da manager per qualche mese. Era stato Piper infatti a spronare Virgil a non subire più le angherie del suo boss, a ribellarsi e a recuperare la sua dignità di uomo.
E nel momento in cui Virgil sfida DiBiase a Wrestlemania VII (1991), Piper è all'angolo dell'ex bodyguard consentendogli anche la vittoria per count-out. Roddy si prende anche la soddisfazione di essere il primo wrestler nella storia della WWF/E ad avere un feud col neo arrivato di lusso Ric Flair. Già avversari diverso tempo prima nella NWA Mid-Atlantic, era la prima volta che si affrontavano a Stamford. “Hot Rod”, durante un'intervista rilasciata a Paul Bearer nel suo Funeral Home Show, aveva esternato pessime dichiarazioni nei confronti di “Nature Boy”.
Il quale, per vendicarsi, aveva duramente attaccato Piper mentre era impegnato nel suo ruolo di telecronista insieme al WWF Chairman Vince McMahon ed a “Macho-Man” Randy Savage. Roddy, preso a sediate dall'ex NWA/WCW Champion, non riesce più a trovare pace. Vuole assolutamente Flair e vendicarsi dell'affronto subito. La follia di Piper non conosce limiti, nel momento in cui lo scozzese comincia a presentarsi ai suoi match armato di sedia. Ed il suo “A chair for Ric Flair” pronunciato dopo ogni suo incontro diventa un vero e proprio tormentone.
Il primo scontro sul ring tra i due avviene alla Survivor Series '91. Bret Hart, Virgil e British Bulldog si schierano con Piper; Ted DiBiase, The Mountie e Warlord vanno invece con Flair. Ed è proprio “Nature Boy” ad operare la prima eliminazione del match ai danni di British Bulldog. Tocca poi a Piper, che elimina Warlord, pareggiare i conti. Infine si scatena una mega-rissa sul ring. Vi partecipano tutti tranne Ric Flair, buttato precedentemente fuori da un colpo di Piper. E l'arbitro prende un'incredibile decisione. Tutti squalificati tranne Flair, estraneo alla rissa. Ed è la prima vittoria in un ppv WWF per “Nature Boy”.
In seguito Piper e Flair si affronteranno molte altre volte, match che quasi sempre terminano in no contest. Alla Royal Rumble '92 Piper vince il suo primo WWF title, l'IC belt strappata a “The Mountie” Jacques Rougeau, che appena due giorni prima aveva tolto a sua volta la cintura a Bret Hart. Roddy prende parte anche al Royal Rumble Match che per l'occasione assegnava il WWF Championship, sognando di conquistare due cinture in una sola volta. Purtroppo verrà eliminato. Ma già aver vinto finalmente un titolo nella WWF, seppur minore, dopo otto anni di onorata carriera (se si esclude una breve pausa di due anni) era per lui come aver preso l'Oscar. “Hot Rod” terrà il titolo soltanto per pochi mesi.
A Wrestlemania VIII verrà infatti sconfitto da Bret Hart. Una sconfitta che Roddy accetta con sportività, abbracciando il vincitore a fine match. Poi un nuovo ritiro. Dopo uno stop di altri due anni, nel corso dei quali si dedica nuovamente al cinema, Piper fa un clamoroso ritorno nel pvv King of the Ring '94, dove affronta e sconfigge Jerry “The King” Lawler. Ma già poco tempo prima, a Wrestlemania X, era stato special guest referee nel match per il WWF Championship tra il campione in carica Yokozuna (R.I.P.) e Bret Hart, favorendo quest'ultimo.
Un'altra celebre apparizione come special guest referee la concede a Wrestlemania XI (1995), nell'ambito dell'I Quit Match tra Bret Hart e Mr.Bob Backlund, incontro che vede la vittoria di Bret. Nel 1996 diventa presidente WWF ad interim e nello stesso anno prende parte a Wrestlemania XII, dove ha la meglio su Goldust in un particolare e brutale “Backlot Brawl Match” (incontro con molta violenza iniziato nelle strade di Los Angeles e culminato all'interno del ring). E' il suo ultimo impegno in assoluto in un ppv WWF. Il '96 infatti segna il suo addio alla federazione di Stamford per passare alla WCW. S'interrompe così un rapporto durato 12 anni.
Postosi da subito nel ruolo di antagonista dell'NWO (la triade “Hollywood” Hulk Hogan-Scott Hall-Kevin Nash), Piper inizia la sua nuova esperienza ad Atlanta nello stesso modo in cui ha iniziato a Stamford: sfidando Hogan, leader NWO. Stavolta si combatteva a parti invertite. Piper non era più l'arrogante scozzese di una volta ed Hogan non più l'eroe di un tempo. Il primo si erge al ruolo di face ed Hogan, dopo il clamoroso turning heel di Bash at the Beach, era ora uno dei cattivi più odiati del roster.
A Starrcade '96, in un Non-Title Match, Piper si prende la soddisfazione di sconfiggere “pulito” il WCW Champion Hollywood Hogan. Entra quindi nella storia del wrestling come uno dei pochi ai quali Hogan abbia mai concesso un job pulito in tutta la sua carriera. Hogan però si prende una grossa rivincita poco tempo dopo, sfidando e battendo Piper (grazie però all'intervento di “Macho-Man” Randy Savage) nel ppv Superbrawl VII. Anche Savage si associa quindi all'NWO. Piper decide di vendicarsi in massa dei “men in black and white” ed organizza anche lui una sua stable, il Team Piper, di cui entrano a far parte Chris Benoit, Steve McMichael e Jeff Jarrett. Alla contesa si unisce anche il Team WCW (Lex Luger, The Giant e The Steiners).
Ad Uncensored '97 l'NWO affronta in un Triple Threat Match il Team WCW ed il Team Piper, aggiudicandosi la vittoria. In seguito “Hot Rod” troverà incredibilmente un nuovo alleato in “Nature Boy” Ric Flair, suo ex nemico giurato. Sepolta l'ascia di guerra, Piper & Flair dichiarano guerra all'NWO, al quale nel frattempo si aggrega anche Syxx (ex 1.2.3 Kid alla WWF ed oggi noto come X-Pac). A Slamboree, in un No DQ Match, Ric Flair, Roddy Piper & Kevin Greene sconfiggono i WCW Tag Champions Kevin Nash & Scott Hall & il WCW Cruiserweight Champion Syxx. L'NWO lava l'onta subita a Great American Bash, dove The Outsiders (Scott Hall & Kevin Nash) sconfiggono Ric Flair & Roddy Piper tenendosi le WCW tag team belts.
La sconfitta divide Piper e Flair, che si affrontano a Bash at the Beach '97. E' lo scozzese a battere “Nature Boy”, una delle poche volte nelle quali quest'ultimo abbia concesso uno job pulito in carriera. Ad Halloween Havoc, in un Non-Title/Cage Match, Piper batte ancora una volta il WCW Champion Hulk Hogan. Alcuni problemi fisici lo tengono lontano dal ring per diverso tempo. Torna non prima del '98 ed a Spring Stampede, in coppia con The Giant (l'attuale Big Show), viene sconfitto in un particolare “Bat Match” dalla coppia Hollywood Hogan & Kevin Nash. Nel ppv successivo, a Slamboree, fa da special guest referee nel match tra Bret Hart e Randy Savage.
E quando sembrava aver concesso la vittoria, per squalifica di Savage, a Bret (che con lui come arbitro alla WWF non aveva mai perso una sfida), ribalta la propria decisione decretando “Macho-Man” vincitore. Uno “screwjob” ai suoi danni che Bret non digerisce più di tanto, a tal punto da allearsi al WCW Champion Hollywood Hogan e da sfidare la coppia Piper & Savage a Great American Bash. Hitman ed il leader NWO si portano la vittoria a casa. Delusi per la sconfitta, Piper e Savage si staccano affrontandosi nella stessa sera.
Un match lampo che “Hot Rod” fa suo. Presosi una pausa di alcuni mesi, al suo ritorno sconfigge Bret Hart in una puntata di Monday Nitro conquistando il WCW US title, che terrà solo fino a Superbrawl IX, dove verrà battuto da Scott Hall. A Slamboree '99 perde contro Ric Flair, che si vendica così della sconfitta subita tempo prima a Bash at the Beach. Flair sconfigge ancora una volta Piper (ma stavolta solo per squalifica) nel ppv successivo, Great American Bash. A Bash at the Beach Piper torna ad una sua vecchia passione, la boxe, sfidando per l'occasione Buff Bugwell in un 10 Round Boxing Match, con quest'ultimo che si assicura la vittoria.
E' stata l'ultima volta che abbiamo visto Piper su un ring WCW nei panni di wrestler. Per circa un anno infatti verrà impiegato più che altro come special guest referee in diversi match titolati. La sua ultima apparizione in assoluto a Superbrawl 2000, come referee nel Three Way Dance per il WCW Championship tra il campione in carica Sid Vicious, Jeff Jarrett e Scott Hall, decretando la vittoria ed il mantenimento della cintura per Big Sid. Fatto questo, Piper lascia la WCW. La sua esperienza ad Atlanta è durata circa quattro anni, nel corso dei quali è stato US Champion, commissioner e presidente WCW. Per un paio d'anni farà sporadiche comparse soltanto nelle federazioni indipendenti. Nel 2002 fa un'apparizione a sorpresa alla NWA-TNA di Jerry & Jeff Jarrett, attraverso il pretesto di pubblicizzare la sua autobiografia appena realizzata.
Ha un lungo ed acceso confronto verbale con Vince Russo, da lui accusato di essere responsabile di diversi misfatti, tra i quali la morte di Owen Hart (R.I.P.). “Hot Rod” ne approfitta per togliersi un po'di sassolini dalla scarpa, dato che Russo era coinvolto in passato in quella WCW dalla quale se n'era andato quasi sbattendo la porta. La sua permanenza nella federazione dei Jarrett avrebbe dovuto essere più lunga del previsto, non rimarrà invece che per poco.
A Marzo 2003, nel corso di Wrestlemania XIX, fa un ritorno a sorpresa alla WWE sette anni dopo quello che era sembrato il suo addio. Ed una nuova avventura stava quindi per iniziare. Siamo nel bel mezzo dello Street Fight Match che vede Mr. McMahon contro Hulk Hogan. Entrambi sono al tappeto. All'improvviso un uomo con addosso un impermeabile fa il suo ingresso nel ring. Toltosi il travestimento rivela la sua vera identità. E' lui! Rowdy Roddy Piper è tornato alla WWE sette anni dopo! Una standing ovation per “Hot Rod”, che, senza perder tempo, si arma di una spranga di ferro con l'intenzione di colpire Vince McMahon. Invece a tradimento colpirà Hulk Hogan, andando poi a rifugiarsi nel backstage. Nella puntata di Smackdown successiva al ppv viene ripristinato il Piper's Pit, lo storico segmento condotto brillantemente da Piper nei suoi primi anni di permanenza alla WWF/E.
Primo ospite Vince McMahon, a cui Piper, dopo un ironico e polemico confronto, non esita a stringere la mano dichiarando che, alla pari del WWE Chairman, intendeva distruggere una volta per tutte la carriera di Hulk Hogan. Quest'ultimo verrà licenziato dallo stesso McMahon, tornando poi con una nuova gimmick, Mr.America. Nel frattempo Piper prende sotto la sua tutela un giovane di belle speranze, Sean O' Haire, ex WCW Tag Team Champion, aiutandolo a sconfiggere Rikishi a Backlash. Un Rikishi che voleva assolutamente vendicarsi dell'offesa subita al Piper's Pit circa vent'anni prima da Jimmy Snuka, a cui Roddy ruppe una noce di cocco in testa. Vent'anni dopo Rikishi subisce la stessa sorte, attaccato duramente da Piper e O'Haire al Piper's Pit.
Da qui in poi il match a Backlash ed il trionfo dell'allievo di Roddy. Successivamente Vinnie Mac affida a Piper l'incarico di smascherare Mr.America e di rivelare al mondo intero di come dietro quella maschera altri non si celasse che Hulk Hogan. Il match ha luogo a Judgment Day. Hogan e Piper tornano ad affrontarsi in un single match a Stamford circa 18 anni dopo. La vittoria va a “Mr.America” Hogan, che ben approfitta di un equivoco creatosi tra Piper e il suo allievo O' Haire presente a bordoring. Roddy farà altre apparizioni a Smackdown sempre nell'ambito del suo Piper's Pit.
Nel mese di maggio del 2003, Piper rilascia alcune “scottanti” rivelazioni ad una radio, arrivando ad affermare in pratica di aver fatto uso di droghe in passato e di come ancori oggi tanti altri wrestlers commettano i suoi stessi errori di gioventù, lasciando quindi che il wrestling resti un ambiente contaminato. Esternazioni del genere mandano su tutte le furie la WWE, che senz'alcuna esitazione licenzia Piper, che torna per alla NWA TNA per alcune apparizioni in cui attacca verbalmente Hulk Hogan.
Piper torna alla TNA anche in occasione del primo pay-per-view di tre ore della federazione, Victory Road, nel novembre 2004, dove conduce un siparietto che vede la presenza di “Superfly” Jimmy Snuka, al quale Piper chiede di rompergli sulla testa una noce di cocco, restituendogli la scortesia di vent'anni prima. Arrivano però sul ring a rovinare il tutto Kid Kash, Kazarian, Michael Shane, poi attaccati da Piper. A mettere fine alla confusione che si è creata è Sonjay Dutt.
Nei mesi successivi Piper fa qualche altra apparizione nella TNA, poi, nel febbraio 2005, come un fulmine a ciel sereno, la WWE annuncia che Rowdy Roddy Piper sarà introdotto nella propria Hall of Fame la sera prima Wrestlemania 21.
Piper, quindi, il 2 aprile 2005 viene introdotto nell'Arca di Gloria della WWE e la sera dopo manda in scena, nel corso di Wrestlemania 21, il suo celeberrimo “Piper's Pit”, ospitando “Stone Cold” Steve Austin. Arriva ben presto ad interrompere i due Carlito, che si becca una bella dose di mazzate da parte di Austin e Piper, poi Austin festeggia a modo suo colpendo anche Piper con la sua Stunner. Piper prende poi parte ad alcuni house show della WWE con il ruolo di enforcer o di special referee, ma non c'è un suo ritorno in pianta stabile nella federazione.
L'11 luglio, a Raw, mentre Carlito e Chris Jericho discutono tra di loro se sia meglio, come show, il “Carlito's Cabana” o l'” Highlight Reel”, arriva Piper, che annuncia il ritorno del “Piper's Pit” e, più tarid nella serata, intervista Shawn Michaels, che, non contento delle domande postegli, colpisce con un superkick Piper. Ancora “Piper's Pit” il 3 ottobre 2005, durante Raw Homecoming. Ospite di Piper è Mick Foley, ma entrambi vengono attaccati e messi al tappeto da Randy Orton e Bob Orton, jr.Il 7 ottobre a Smackdown! Piper affronta i due Orton in un handicap match, vincendolo clamorosamente. Il 28 ottobre, si svoge, sempre a Smakdown!, un six men match: Batista & Eddie Guerrero & Roddy Piper affrontano e battono Randy Orton & Bob Orton & Ken Kennedy. Prosegue il feud tra Piper e gli Orton, con Roddy che il 4 novembre batte “Cowboy” Bob Orton per squalifica causata da una interferenza di Randy. Il 13 gennaio 2006, a Smackdown!, Piper intervista John Bradshaw Layfield, finchè non arriva The Boogeyman a far scappare JBL a gambe levate.
Il 2 giugno nuova apparizione a Smackdown!, con Piper che viene attaccato da Great Khali, mentre Roddy torna a lottare, a Raw, l'11 settembre: in team con gli Highlanders sconfigge tre membri della Spirit Squad, Kenny, Mikey e Johnny. Piper entra poi nella “Flair Squad”, che una un feud la Spirit Squad: con lui ci sono anche Sgt. Slaughter e Dusty Rhodes. Il 5 novembre 2006 a Cyber Sunday avviene l'impensabile: Piper vince il suo primo titolo nella WWE battendo, in coppia con Flair, la Spirit Squad e conquistando le cinture di campioni. La sera dopo un'altra sorpresa: Flair e Piper sconfiggono i quotatissimi Randy Orton ed Edge con l'aiuto di Triple H e Shawn Michaels. Sette giorni dopo la rivincita: Piper non può lottare e Orton ed Edge strappano le cinture a lui e a Flair.
Poche settimane dopo a Piper viene diagnosticato un linfoma ed inizia immediatamente una radioterapia. Il 4 dicembre a Raw gli Highlanders sconfiggono Lance Cade & Trevor Murdoch in un “Roddy Piper Tribute match”. La radioterapia ha successo e Piper guarisce. Il 12 febbraio 2007 è a Raw, dove prima ringrazia i fans per il supporto datogli e poi annuncia che Dusty Rhodes entrerà nella WWE Hall of Fame. Al termine del segmento sia Piper che Rhodes sono massacrati da Umaga. Il 19 maggio 2007 Piper entra nella Pro Wrestling Hall of Fame.
Il 26 giugno 2007 Piper fa la sua prima apparizione nella ECW ed ha un diverbio con Matt Striker ed il 27 gennaio 2008 prende parte al Royal Rumble match, venendo ben presto eliminato da Kane. Nell'aprile 2008 è di nuovo a Raw ed inizia un feud con Santino Marella che culmina, nel corso di una puntata di Smackdown del mese di giugno, in un match tra lo stesso Marella ed un protetto di Piper, Cousin Sal, un comico facente parte del cast del Jimmy Kimmel show. E' proprio Sal a vincere l'incontro per il giubilo di Piper. Il feud con Piper riprende qualche mese dopo, quando la WWE chiede ai fans di scegliere, in vista di Cyber Sunday, l'avversario di Marella tra Piper, Honky Tonk Man e Goldust. I fans, per pochi voti preferiscono Honky Tonk Man a Piper. Marella vince l'incontro ma dopo il match arrivano sul ring Goldust e Piper, che aiutano Honky Tonk Man ad annichilire Santino. Il 27 ottobre a Raw nuovo assalto a tre contro Santino e sono sempre le leggende a lasciare l'arena a braccia alzate.
Roddy Piper torna nella WWE il 16 febbraio 2009 ed affronta al centro del ring Chris Jericho, che nelle settimane precedenti aveva effettuato alcuni commenti negativi sulle leggende del mondo del wrestling. Piper si offre di stringergli la mano ma invece viene assaltato da Jericho. Il 16 marzo, a Raw, Jericho ha uno scontro verbale nel ring con Ric Flair, Roddy Piper, Jimmy Snuka e Ricky Steamboat. Il 5 aprile Jericho batte Snuka, Steamboat e Piper in un handicap match che si svolge a Wrestlemania 25.
Negli anni seguenti continua con le apparizioni speciali a Raw. Il 16 novembre 2009 sfida Vince McMahon ma viene invece assalito da Randy Orton. Il 20 marzo 2010 è tra i Legends Lumberjack in un match tra Christian e Ted DiBiase. Il 7 giugno 2010 è protagonista di alcuni siparietti con i membri del cast del film “A-Team”, mentre il 15 novembre 2010 Roddy presenta un “Piper's pit” con protagonisti John Cena, Randy Orton e Wade Barrett. Il 29 gennaio Piper fa il suo debutto nella Pro Wrestling Guerrilla (PWG) durante il week-end di WrestleReunion 5. Nell'occasione, Piper ha la meglio su altri 19 wrestler, eliminando per ultimo Terry Funk e vincendo così una Legends Battle Royal.
Compare quindi a WWE Wrestlemania 27, in un segmento nel backstage con Zack Ryder, il quale viene colpito con una noce di cocco in testa dallo stesso dallo scozzese (in ricordo di quanto fatto anni prima con Jimmy 'Superfly' Snuka). Piper compie un'altra apparizione a Raw del 13 giugno, mettendo in scena nuovamente il suo Piper's Pit. Nell'occasione, gli ospiti erano Alex Riley e The Miz. Da esso ne deriva un match tra Piper e The Miz, con Alex Riley arbitro speciale. Piper vince il match e ottiene 5.000 dollari come da stipulazione. Piper comincia così a collaborare con Gene Okerlund nello show WWE Vintage. Il 28 novembre 2011 è di nuovo protagonista di un Piper's Pit con ospite John Cena. Ad inizi 2012 comincia a collaborare anche con la Portland Wrestling Uncut, un revival della Porland Wrestling, con un roster formato da leggende e giovani talenti. Nell'episodio di Smackdown Blast From The Past, Piper mette in scena un altro Piper's Pit con ospiti Daniel Bryan e AJ Lee.
Piper torna a Raw del 18 giugno, a poche settimane dalla puntata numero 1000 di Raw: la WWE decide infatti di richiamare alcune leggende per gli show che precedono il grande evento. Piper prende parte ad un segmento con Cyndi Lauper, Wendi Richter e Heath Slater, in cui quest'ultimo viene sbeffeggiato e colpito in testa da un trofeo da parte delle leggende. Appare quindi nella puntata numero 1000 di Raw, affiancando altre leggende e aiutando Lita a battere Heath Slater. Il 13 agosto 2012, a Raw, Piper conduce un Piper's Pit in cui ospita Chris Jericho e Dolph Ziggler.
Nel 2012, Piper crea una sua federazione, la Portland Wrestling Uncut, insieme a Don Coss. La nuova indy nasce come revival dell'originale Portland Wrestling e vede coinvolti un mix di nuovi e vecchi lottatori. Piper stesso gestisce la compagnia e compare nei suoi show principalmente rivestendo il ruolo di commentatore insieme al suo socio. Il 6 gennaio 2014, ad Old School Raw Piper conduce una edizione del Piper's Pit che ha come ospiti lo Shield, Roman Reigns, Dean Ambrose e Seth Rollins. Piper appare pure a Wrestlemania XXX in un segmento dal backstage in cui lui e Paul Orndorff fanno la pace con Hulk Hogan e Mr. T trent'anni dopo la prima edizione di Wrestlemania.