Rhyno parla del contratto con Impact, WWE e futuro

Dopo aver parlato del suo rifiuto sul rinnovo con la WWE in un'intervista con Chris Van Vilet, Rhyno ha cominciato a presenziare in alcune indy e poi negli show di Impact, a partire da Slammiversary quando era ancora sotto contratto con Stamford.


Il wrestler di Detroit – presente anche questa notte a Impact Unbreakable – ha fatto chiarezza sulla sua situazione, anche contrattuale, in un'intervista rilasciata a Sporting News. Oltre a confermare di aver siglato un pluriennale con la federazione di Anthem, Rhyno ha parlato del rifiuto alla WWE, di come siano andate le cose lì e di cosa si aspetti adesso dal futuro. Di seguito alcuni estratti.

Sul contratto pluriennale appena firmato con Impact
“Significa tanto per diversi motivi. Prima di tutto per il semplice fatto che è una compagnia che ormai è sulla strada giusta da due anni ormai. Stanno andando nella direzione in cui i fan vogliono vederla andare, per quanto riguarda la libertà dei wrestler e il lavoro dei booker in opposizione a quello degli autori. Credo che a parecchi tifosi piaccia questa versione della compagnia. Senza parlare contro altre promotion, ma altri fanno le cose diversamente perché hanno tanto successo. Ma io penso che ci sono momenti in cui devi lasciare che i talenti facciano i talenti, dove non ci siano troppi wrestler e dove tu hai abbastanza spazio televisivo per usarli tutti. Sta ai wrestler nuotare o affondare. E qui ad Impact i ragazzi hanno maggior controllo quando i contratti terminano”.

Sulla prima esperienza ad Impact con Dixie Carter
“Mi sono divertito. Ho avuto la chance di lavorare con AJ Styles, Abyss, Sting, James Storm, persino Rob Van Dam che è stato uno dei miei ultimi feud qui. Fu molto divertente. Guarda dov'è Van Dam adesso, ha ancora così tanto talento. Sono felice di essere tornato e di stare nello stesso spogliatoio con lui. Specialmente in una compagnia come Impact che ha l'impostazione mentale di lasciare che i talenti facciano quello che devo far, bookandoli e guidandoli in una strada che sia davvero di beneficio; non solo a loro ma anche ai fan”.

Sull'uomo che a Slammiversary ha colpito Michael Elgin con una Gore
“Non posso confermare o negare [che fossi io]. Ma voglio che rimanga questo: ero ancora sotto contratto, non importa per chi lavorassi. Che sia la mia parola o un contratto, Io farò sempre le cose nella maniera giusta. Detto questo, Rob Van Dam è sotto contratto eppure è apparso a Raw per Raw Reunion. Significa che Impact e WWE hanno una specie di accordo di non belligeranza sottobanco? Oppure che non ero io? O che ero io? Che la WWE mi ha permesso di farlo o mi ha dato la sua benedizione? Alla fine della fiera, cosa potranno mai farmi? Licenziarmi? In fin dei conti fare affari è una delle cose essenziali nel wrestling. È quello che provo a spiegare ai più giovani. È sempre un beneficio fare buoni affari perché finisce per essere la cosa migliore per business e i fan”.

Come hai vissuto il tuo ritorno in WWE visto che non ti abbiamo visto molto nei mesi finali?
“L'ho amato. Gli ultimi tre mesi del contratto stavo a casa. Molti dicevano che era una punizione. Ma non lo era, erano affari. Non posso dire una singola cosa negativa sulla WWE per il semplice fatto di come mi abbiano permesso di fare soldi. Uno deve prendersi le responsabilità per le proprie azioni. Quando sono tornato in WWE, ero esaurito perché mi ero candidato [al parlamento del Michigan, ndr]. Vivevo on the road per adempiere agli impegni nelle indies, facevo gli show nel weekend. Poi durante la settimana passavo 10 ore al giorno a bussare porte dalle 10:30 del mattino per la campagna elettorale. […] Non avevo il tempo di mettermi in forma. Quando sono tornato, ogni volta sul ring davo il 110% ma sono diventato pigro, rilassato. Non seguivo la dieta, andavo in palestra per fare solo un po' di stretching e un po' di cardio. La WWE non mi ha mai detto nulla e non si sono mai lamentati con nessuno che io sappia. Ma io non mi stavo sforzando. Avere del tempo libero prima di cominciare con Impact mi ha fatto realizzare e riflette su quello che ho sbagliato e quello che ho fatto bene, quello che posso o non posso migliorare. È stata una benedizione nella sfortuna”.

Sull'aver rifiutato l'offerta della WWE
“È vero. Mark Carrano [Direttore Capo della Relazione coi Talenti della WWE, ndr] e Vince tiravano fuori cifre. Più del doppio della mia buonuscita, più di tutti i soldi che abbia mai fatto. Amo essere on the road, che sia per indy, Impact, AEW o WWE. Ma mi rendo conto che la mia finestra per farlo sta finendo. Mi piace stare negli spogliatoi ad aiutare le persone, a cercare i prossimi John Cena, Steve Austin o RVD. Non posso farlo se me ne sto a casa, preferisco stare in campo. Una delle cose che ho proposto a Carrano è stato di mettermi in macchina con la gente che arrivava da NXT o che era ad NXT, non mi serviva stare in TV. […] Gli ho detto: «Sappiamo che servono molti soldi per portare un wrestler a Raw o SDL. State investendo più soldi nel tempo televisivo per averli over. Ma se sbagliano in questo momento della loro vita, sono nei guai coi social che parlano e verranno licenziati. Posso viaggiare con loro per un po' di settimane e insegnargli come stare on the road e cose del genere». Ma non sarei stato on the road con così tanta gente sotto contratto. Ecco una delle ragioni per cui ho rifiutato. […] Non c'è sangue amaro. In fin dei conti, sarei stato triste e non c'è quantità di danaro che ti renda felice quando non puoi fare quel che ami”.

Sul ritiro e su quanto sia vicino
“Mi piacerebbe provarci ancora 8 anni. Questo è il mio obiettivo. Arrivare a 32 anni nel pro wrestling. Leggevo di un ex pilota della NASCAR, Richard Petty, che ha corso per 32 anni. Ma insieme a questo vorrei essere maggiormente coinvolto nella mia comunità. Possiedo un molo turistico a Monroe, Michigan, il Big Daddy's Boatyard, e voglio lavorarci. Non so se voglio diventare un coach ma credo che uno lo debba al business, cose che devi fare come firmare gli autografi per i fan o aiutare a costruire i talenti del domani. Le grandi compagnie di wrestling hanno bisogno di aiuto per sviluppare i ragazzi del futuro quando non sono on screen. Spero che la mia carriera finisce in 8 anni, così da poter aiutare le nuove generazioni, non voglio abbandonare il wrestling dall'oggi al domani”.

Daniele La Spina
Daniele La Spina
Una mattina ho visto The Undertaker lanciare Brock Lesnar contro la scenografia dello stage. Difficile non rimanere incollato. Per Tuttowrestling: SmackDown reporter, co-redattore del WWE Planet, co-presentatore del TW2Night!. Altrove telecronista di volley, calcio, pallacanestro, pallavolo e motori.
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