The Pedigree #294 – How to almost kill a killer

Credo ci sia una ragione ben precisa dietro al modo in cui, in quel di No Mercy, la WWE ha trattato il vacante WWE Title. Credo ci siano motivi specifici dietro all'idea di dare il titolo ad Orton, farglielo perdere in venti minuti, concedere a Triple H un regno da campione di quasi due ore e poi riconsegnare quella cintura al Legend Killer. E sebbene io mi trovi d'accordo con le motivazioni che hanno spinto la WWE ad agire in questo modo, devo purtroppo ammettere che il booking dell'intera vicenda non ha mancato di denotare pesanti lacune.
Ma procediamo con ordine.


Se, come in seguito uscito sulla rete, ancor prima dell'infortunio occorso a Cena l'idea della WWE era quella di consegnare ad Orton la cintura, appare chiaro come fosse intenzione in quel di Stamford trasformare questo passaggio in un evento storico. Dopo tutto sconfiggere John Cena, capace di reggere gli assalti dei suoi sfidanti per oltre un anno, in un Last Man Standing (senza dimenticare l'inumana resistenza denotata proprio dal campione di Newbury nel corso del suo terzo regno da WWE Champion) era già di per se un evento degno di essere ricordato. Farlo dopo un feud così brutale e viscerale, nel quale Orton aveva mostrato un lato di se fino ad oggi sconosciuto, era sicuramente il modo migliore per affermare il Legend Killer come top heel di Raw e come lottatore degno di assoluto rispetto da parte di colleghi e fan.
E dunque quale modo migliore per dare ad Orton il titolo se non facendoglielo strappare dalla vita di HHH, personaggio popolarissimo e storicamente basilare per la WWE che di certo non ha faticato ad ottenere l'approvazione del pubblico? E quale modo migliore se non darglielo dopo una battaglia estenuante, preceduta da un altro pesante match di Helmsley, quando tutte le carte sembravano a sfavore del King Of Kings ed il pubblico spingeva a gran voce per un'altra, a questo punto indubbiamente rilevante, vittoria? Quale modo migliore, insomma, di trasformare Orton nel top heel di Raw se non facendogli battere un Triple H in grande spolvero, capace di fare un pay-per-view praticamente da solo, dopo aver fatto credere al pubblico che HHH, questa volta per davvero, avrebbe scritto la storia riuscendo ad uscire campione da una nottata infernale come quella di No Mercy?

Se l'idea e la conclusione sono buone, però, quello che c'è stato in mezzo non è stato altrettanto godibile.
Danno il titolo ad Orton ad inizio show. Scelta tutto sommato logica, Orton era il primo sfidante e quindi, dato il forfait dell'avversario, anche il legittimo pretendente alla corona.
Arriva Triple H a reclamare una title shot, nonostante ci fosse già un incontro in programma con Umaga. Orton ha il diritto di scegliersi l'avversario, e da buon heel spara un secco “no” in faccia all'avversario.
E qui iniziano i problemi.
Perché Triple H prende il microfono ed inizia un lungo monologo con Vince McMahon, buttandola sulla solita serie di battute, fino a quando Vince McMahon non perde le staffe e gli da quello che vuole.
Ed intanto il nuovo campione deve starsene in disparte; nonostante gli tocchi scegliersi l'avversario è costretto a sfidare Triple H, non riesce a proferir parola ed anzi sembra quasi un ospite scomodo nella solita diatriba tra Trips e VinnieMac. Non solo, perché purtroppo dopo aver umiliato sia Cade & Murdoch sia London & Kendrick HHH ricade nel suo solito errore di sminuire sempre gli avversari per favorire se stesso, e di certo la battuta sulla scarsa durata del primo regno di Orton si poteva (e si doveva) evitare.
Quando parte l'incontro si ha già l'impressione di un match semi serio, visto che lo stesso Vince ha fatto in modo che non si desse spazio ad Orton (anche saltandogli inutilmente sopra mentre questi stava per parlare…) e HHH di certo non ha aiutato a costruire la credibilità dell'avversario. Quando poi HHH schiena Orton con un semplice roll-up d'improvviso tutto quello che di buono Orton aveva fatto con Cena va a farsi benedire, e gli spettri del Triple H versione 2002 iniziano ad incombere pesanti sull'arena.
E non è ancora finita, perché una volta rientrate le immagini sul backstage vediamo un Orton quanto mai affranto trovarsi davanti nientemeno che Vince McMahon. La situazione è chiara, Orton ha appena perso il titolo perché Vince ha decretato un incontro che lui non voleva lottare, e tutto per la solita trita e ritrita battuta sui suoi genitali. Randy dovrebbe avercela a morte con lui per essere stato l'artefice materiale dell'interruzione del suo sogno, ed invece Vince fa una faccia schifata ed Orton se ne va con la coda tra le gambe.
Se mai servisse scrivere un manuale su come distruggere la credibilità di un wrestler, oppure su quanto possa essere gigante l'ego di certe persone, io partirei proprio dai primi minuti di No Mercy perché dubito possiate trovare di meglio.

Lo show prosegue, Triple H sconfigge anche Umaga (vittoria scontata, anche se Umaga esce proprio male da questo pay-per-view…), ed intanto inizio a chiedermi se davvero alla WWE siano messi così male da credere di aver fatto una cosa positiva gestendo così la cintura. Poi arriva l'annuncio del Last Man Standing (nota: perché dopo Summerslam Orton aveva dovuto guadagnarsi il rematch, mentre questa volta Vince ci annuncia che il suo era un diritto automatico?), ed in tutta onestà non ci faccio nemmeno molto caso. Perché sono ormai convinto che Triple H vincerà ancora (ed un po' sorrido, perché sembra che da un immortale siamo passati ad un altro…), tanto che, quando Triple H colpisce Orton con i gradoni d'acciaio mi alzo e me ne vado, convinto che No Mercy sia finito qui. Poi, però, non sento nessun “dieci”, nessun boato, torno davanti alla tv e dopo momenti molto (ed intendo molto) concitati succede l'incredibile: Orton sconfigge The Game in uno dei suoi giochi preferiti ed esce da No Mercy nuovamente campione.
Credibile, indubbiamente, ma non tanto quanto si sarebbe potuto fare, ed anzi forse quello che ne esce meglio è proprio Triple H, che nonostante due incontri sulle spalle regge il Last Man Standing proprio come se fosse il suo primo incontro della serata.
Alla fine, dunque, la WWE ottiene il suo scopo, una vittoria importante e d'impatto per Orton, ma come sopra dimostrato gli errori di booking sono stati tanti e pesanti. E non credo che sia colpa dello scarso tempo, quanto più di una diffusa confusione quando si tratta di maneggiare un titolo, e sicuramente quando è l'ego a prevalere sulle idee si fa fatica a trovare la strada migliore.

Comunque, inutile dirlo, queste sono soltanto chiacchiere. Perché già la sola consapevolezza di avere un nuovo campione ha aiutato a vendere il pay-per-view, e l'avere HHH di nuovo attorno al main event (in coppia con il ritorno inatteso di HBK, quello che gli insider dicevano non sarebbe più tornato…) aiuterà la WWE a tirare su i bassi ascolti di queste settimane. Certo è che, per l'immediato futuro, non c'è da stare tanto tranquilli se è questo il modo in cui si tratta un campione del mondo. E, detto francamente, gradirei anche che Vince si levasse dalle scatole. Perché durante il feud con Cena Orton ha dimostrato tranquillamente di potersi reggere sulle sue gambe, e voglio sperare che il suo terzo regno da campione non venga condizionato dall'assidua e francamente pesante presenza del Chairman WWE (si veda anche l'ultimo Raw per ulteriori conferme). In primis perché non serve, ed inoltre perché ormai Orton non solo è in grado di cavarsela da solo, ma anzi può fare molto meglio che non con al fianco uno che non è in grado di chiudere la bocca nemmeno se gliela cuciono.
Però la gente voleva novità e novità gli sono state date, a questo punto resta da vedere se la WWE sarà in grado di sfruttare al meglio l'occasione o se invece cadrà nei soliti errori che ultimamente le sono costati decisamente caro.

In tema No Mercy, tolta dalla discussione la faida per il WWE Title, come da pronostici ci siamo trovati davanti un pay-per-view abbastanza deludente. Da salvare il match che ha visto da un lato i campioni di coppia e Mr. Kennedy e dall'altro London, Kendrick e Jeff Hardy, anche se si è visto poco di più rispetto ad un normale incontro di Raw, ed il finale del Punjabi Prison Match. La gabbia, da vedere, è davvero bella, però si è dimostrato come questo non sia poi un così grande gimmick match. Bello il salto di Batista, Khali fa il possibile per quelle che sono le sue capacità, ma alla fine più che qualche pugno non si è visto. E di certo non è sembrata quella struttura infernale che ci avevano descritto.
Velo pietoso su Grande Papino V e sul match ECW, con una squalifica senza ragioni che di certo non ha aiutato nessuno (sempre parlando di buon booking, ovviamente. Perché intervenire nel match quando non sembra che Papino sia sul punto di perdere?), e grossa delusione dal match valido per il titolo femminile, incredibilmente misero rispetto a quanto visto ad Unforgiven. Ed al di là degli errori, tanti e vistosi, preoccupante la condizione fisica della nuova campionessa, che nonostante un fisico indubbiamente imponente è arrivata a fine incontro assolutamente senza fiato, tanto da non riuscire a sollevare Candice (che non è tutta questa montagna di muscoli…) per spingerla all'angolo e tanto da far fatica a sollevarla pure per chiudere l'incontro.
Insulso, in apparenza, il finale tra Finlay e Mysterio, forse i tapings di Smackdown! faranno luce su questa situazione, e grossolano ed imbarazzante errore di Finlay e della WWE che, mentre JBL e Cole cercando di vendere il pesante infortunio dell'irlandese (arrivando addirittura a chiedersi se non fosse finita qui la sua carriera), inquadrano il lottatore di Belfast che chiaramente apre gli occhi e si gira per vedere dove si trovi l'arbitro. A questo punto, almeno per tutti quelli che lo show lo hanno visto in televisione, non deve essere stata una gran sorpresa vederlo rialzarsi ed attaccare Rey mentre lo stavano portando via in barella.
E di Matt Hardy, MVP e del loro Pizza Contest che dire? Lungo – obbiettivamente troppo – noioso, scontato persino nel suo finale, abbastanza disgustoso a vedersi e inutile nell'economia dello show. Francamente evitabile, nonostante la loro rivalità sia una delle più belle (per molti la più bella…) create dalla WWE in questo 2007. Il perché si sia deciso di fare il tag match contro i Brothers Of Destruction a Smackdown! invece che al posto di questa schifezza è un mistero, e forse è meglio che tale rimanga.
Previsioni rispettate, dunque, e fallimento evitato grazie alla girandola di emozioni e possibilità scaturite dall'infortunio occorso a Cena una settimana fa. Per fortuna, verrebbe da dire, altrimenti questa rischiava di essere una debacle colossale.
Ora, con il rientro di Shawn Michaels, le possibilità per creare interesse verso il titolo ed il nuovo campione ci sono tutte. Incrociamo le dita e restiamo in ascolto.

Prima di chiudere, però, devo fare una cosa che non dovrei fare, in quanto questo ruolo prevede obbiettività e non cori da stadio. Ma resta il fatto che, in una sola notte, Randy Orton ha vinto due volte il titolo del mondo, ha sconfitto HHH ed ha eguagliato il numero di titolo massimi di John Cena!
Per cui, a nome dell'intera Orton Nation, un breve e conciso messaggio:

Randy Orton: Always believe!!!

For now The Game's over, a martedì prossimo.

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