Suplex City #11

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Benvenuti ad un nuovo appuntamento con Suplex City, quest'oggi dedicato ad un'analisi di Hell in a Cell.


Si sa, a noi appassionati di wrestling basta poco per farci emozionare; il match tra Undertaker e Brock Lesnar è stato uno di quei momenti. Una contesa old style, una vera e propria sagra delle mazzate. La stipulazione ha coperto gli evidenti limiti atletici di Undertaker ed esaltato esponenzialmente il beast mode di Lesnar.
Dopo un'iniziale fase di studio il ritmo del match è cresciuto fino al notevole spot della Tombstone sulla parte senza protezione nel ring e la risolutiva F5 finale sempre sul ring scoperto. Anche se non PG, i sanguinamenti più o meno voluti sia di Taker che di Lesnar hanno aggiunto drammaticità al match. Un po' meno scenografica è stata l'inopportuna presenza di medici all'interno della gabbia durante il match, fatto che a memoria ricordo solo negli HIAC dei celeberrimi bump di Foley; me li immagino Vince e Kevin Dunn che si agitano alla vista del sangue di Lesnar e obbligano i dottori ad intervenire nel ring.

La vittoria del Beast Incarnate è la naturale e logica conclusione a questa rivalità, e il momento a fine match in cui Undertaker riconosce la superiorità di Lesnar, uscito comunque ai minimi termini dalla gabbia infernale, godendosi la meritata standing ovation del pubblico, in termini di “classic moment” vale tutto il PPV.
In quegli istanti stavo pensando seriamente di aver assistito all'ultimo match della carriera di Undertaker e che Survivor Series sarebbe stato una sorta di special event in cui si celebrava la carriera di questo straordinario personaggio. Più realisticamente ho anche pensato che continuo a credere che quello di Wrestlemania 30 doveva essere l'ultimo suo match e che ogni match successivo mi sembra una sorta di prolungamento di un' agonia che non aumenta né diminuisce ciò che Taker significa per questo business.
Si sa, a noi appassionati di Wrestling basta poco per farci arrabbiare, ed ecco che l'arena si oscura e risuona l'entry music della Wyatt Family; perché? Perché tutto ciò? Come prima reazione ho cercato di giustificare questa scelta alquanto bizzarra sperando che al fianco di Undertaker si schierasse Sting, mettendo le basi per la costruzione della tanto sperata e sognata rivalità per Wrestlemania 32. Ma purtroppo Sting è infortunato e non credo metterà ma più piede in un ring. E successivamente vedendo che lo show è terminato così, tra lo stupore generale, ritengo quindi la mia delusione più che giustificata. Anche perché all'orizzonte si prospetta una rivalità tra i Brothers of Destruction e la Wyatt Family, ma rumors ben peggiore che sta circolando ultimamente è Braun Strowman vs.The Undertaker a Wrestlemania 32.
Vi prego, no. Già il match contro Bray Wyatt nella scorsa edizione è stato appena sufficiente, figuriamoci con un immovable object come Strowman. E poi che tipo di attrattiva avrebbe un match del genere? Dubito che aiuti a far vendere i 100 mila biglietti del Cowboys Stadium.

Senza fare pensieri troppo ad ampio raggio, ritorniamo a Hell in a Cell; show molto godibile, senza evidenti punti deboli rispetto alle attese negative della vigilia. Notevole sorpresa è stato l'altro HIAC, ovvero quello tra Reigns e Wyatt. Il match è stato coinvolgente senza troppe pause; da lodare la creatività degli spot e l'abilità nel coinvolgere un pubblico, che sicuramente è partito prevenuto nei confronti di questo match.
Ora per Reigns si sono aperte le porte del match titolato contro Rollins a Survivor Series; vi dirò che la sensazione è quella che vedremo un'interferenza di Ambrose nel match ai danni di Reigns, per poi vedere a TLC o addirittura alla Rumble un triple threat per il titolo tra gli ex membri dello Shield. Questo potrebbe essere un modo per prolungare il regno titolato di Rollins e per tenere caldo Reigns in un periodo in qui è particolarmente over con il pubblico.

Discreto anche il match per il titolo femminile; la bella notizia è che probabilmente Nikki Bella starà ai margini del giro titolato per un po' poiché Paige sembra essere la prossima sfidante di Charlotte. Spero di poter assistere a una rivalità ben costruita, evitando per esempio tutto quello che di brutto abbiamo visto con la tanto chiacchierata Divas Revolution.

Fortunatamente sembra essere finita la rivalità tra Kevin Owens e Ryback che ci ha regalato due match abbastanza bruttini, soprattutto l'ultimo. Ovviamente non per colpa di Owens, reo forse solamente di aver messo su qualche chiletto in più in questi mesi di main roster. Ryback si dimostra un lottatore mediocre, il cui impegno è fuor di dubbio, ma la resa finale non è mai del tutto sufficiente.
Per Owens un po' a sorpresa si sono aperte le porte del main event di Raw nel match per il n°1 contender, vinto poi da Reigns proprio grazie allo schienamento sull'atleta canadese. L'inserimento di Owens in questo match si può leggere in due modi: positivo poiché Owens è andato vicino alla vittoria arrivando a giocarsi il match proprio con Reigns, mentre se si vuole essere più negativi si può pensare a Owens come jobber di lusso da sacrificare alla causa Reigns, ossia il pupillo di Vince, cosa che effettivamente Owens non è.
Sarà curioso vedere chi potrà essere il nuovo sfidante per il titolo Intercontinentale; così su due piedi non sarebbe male una faida con Cesaro oppure con Ziggler. Staremo a vedere nelle prossime settimane.

Altro fatto importante accaduto la scorsa domenica è stato il ritorno a sorpresa di Alberto del Rio; alzi le mani chi lo aveva pronosticato come lo sfidante a sorpresa al titolo US detenuto da John Cena, soprattutto all'entrata del redivivo Zeb Colter bordo del Sovrana, che guida con molta padronanza…
La sorpresa all'ingresso dell'ex Alberto El Patron è stata grande, soprattutto per come Del Rio e la WWE si sono lasciati, cioè con le accuse di razzismo mosse da parte del messicano nei confronti di persone che lavorano per la federazione di Stamford e per aver impugnato la chiacchierata clausola di non competizione. Addirittura nell'agosto del 2014 nel corso della sua apparizione al PPV della AAA, Triplemania, disse che non avrebbe mai più lavorato per la WWE perché conservava ancora orgoglio e dignità per farci ritorno.
A quanto pare queste due virtù sono passate in secondo piano dopo un colloquio con Vince e Triple H e Del Rio è tornato in WWE, andando così a occupare la casella della star latino americana che escludendo i Lucha Dragons, ad oggi era scoperta, e sappiamo come a Vince e soci sia da sempre considerata economicamente molto strategica.
Sarà curioso dove andrà a parare questa storia della MexAmerica enunciata da Colter durante il promo di lunedì a Raw, considerato la sottile linea che separa questo tipo vignette di presunta satira politica dalle frequenti accuse di razzismo mosse contro la compagnia.

Da questo Hell in a Cell si riparte carichi di aspettative, e nonostante la letargia dei booker tipica dell'autunno, potremmo assistere anche a qualcosa di interessante nell'immediato futuro.
Suplex City vi dà appuntamento tra due settimane, un saluto a tutti gli amici di Tuttowrestling.com!

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